RECENSIONI
A cura di Federica Rizzo
Il cardellino – Recensione
Adattamento cinematografico dell’amato best-seller omonimo di Donna Tartt, acclamato in ogni parte del mondo e vincitore del premio Pulitzer nel per la Fiction nel 2014, Il Cardellino affronta il tema del dolore e dell’improvviso trauma che può far deragliare la traiettoria di una vita.
Theodore “Theo” Decker aveva 13 anni, quando l’esplosione di una bomba al Metropolitan Museum of Modern Art uccise sua mamma. La tragedia cambiò profondamente la sua vita conducendolo in una commovente odissea fatta di colpevolezza, dolore, reinvenzione, redenzione e persino amore. In mezzo a tutto ciò, l’unico oggetto di speranza per lui è un dipinto, Il cardellino, appunto, qualcosa che era sopravvissuto per secoli, tramandato da generazioni e che diviene ricordo di quel terribile giorno.
L’idea posta al centro del libro è che eventi casuali, persino tragedie, ci modellano in persone che altrimenti non saremmo. Cosa succede, quindi, quando la vita è deragliata e le reti di sicurezza falliscono? Come possiamo trovare un significato interiore quando l’esterno sembra così caotico? Tutto questo materiale filosofico, tradotto in 892 pagine, non trova la sua completa espressione nelle 2 ore e mezza di film.
La sceneggiatura di Peter Straughan riduce inevitabilmente quasi tutti i dettagli del personaggio non riuscendo ad andare veramente a fondo. I costumi, gli interni sontuosi, persino la colonna sonora di Trevor Gureckis, è tutto progettato per dare l’impressione di un dramma di alta classe e serio. E il film funziona almeno fino ad un certo punto. Il cardellino viene purtroppo prosciugato della sua umanità e dalla possibilità di provare empatia per i personaggi, in un finale confuso, difficilmente comprensibile per chi non ha letto il libro.
Il film sarà distribuito in Italia da Warner Bros. Home Entertainment in esclusiva digitale sulle seguenti piattaforme: Apple TV App, Itunes, Google Play, Youtube, Infinity, Sky Primafila, Chili, Rakuten TV, TIMvision.
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