IIDEGARDA DI BINGEN, DONNA E SANTA “A FUROR DI POPOLO”

A cura di Giuseppe Vecchio

“Il 10 Maggio di quest’anno l’attuale pontefice Benedetto XVI ha deciso di proclamarla santa, estendendone il culto liturgico alla Chiesa universale, tramite una canonizzazione equipollente.”

Ildegarda di Bingen

Ildegarda di Bingen

“Dinanzi agli occhi nella visione mistica ho chiaro che ti comporti come un bambino, anzi come un pazzo: Sta’attento a comportarti in modo che la  grazia di Dio non si allontani da te!” Queste parole, tratte da un’epistola a Federico Barbarossa, decisamente poco lusinghiere, sono state indirizzate all’imperatore del Sacro Romano Impero, colui che sedò la rivolta dei comuni lombardi, facendo radere al suolo la città di Milano. E chi mai ebbe l’ardire di definire l’imperatore, l’unto del Signore, “bambino e pazzo”? Fu una donna, in pieno Medioevo, a scrivere queste parole, per giunta monaca. Si faceva chiamare “abbatissa”, ma anche “magistra” o “domina”: il suo nome era Ildegarda. Alla sua morte, il 17 Settembre del 1179, nel suo monastero a  Bingen – am – Rhein, il popolo la volle proclamare santa, ma la Chiesa Cattolica non l’ha voluta riconoscere come tale sino ad oggi. E’ vero, fu iniziato il processo di canonizzazione e venne beatificata nel 1324, ma non si andò oltre. Il 10 Maggio di quest’anno l’attuale pontefice Benedetto XVI ha deciso di proclamarla santa, estendendone il culto liturgico alla Chiesa universale, tramite una canonizzazione equipollente. Di cosa stiamo parlando, quando ci riferiamo a tale espressione? Fu il pontefice Benedetto XIV a formulare la dottrina della “canonizzazione equipollente”. Nella sua opera “De Servorum Dei  beatificazione et de Beatorum canonizazione”: in tale testo, il papa afferma che con un proprio decreto personale può decidere di proclamare santi uomini di spiccata virtù e fede cristiana, riconosciuti come tali da lungo tempo dalla devozione popolare, ma non ancora riconosciuti ufficialmente santi. Ildegarda di Bingen-03Altri esempi di santi proclamati tali, tramite una canonizzazione equipollente sono stati Pietro Nolasco, Raimondo Nonnato o Felice di Valois, solo per citarne alcuni. Ad ulteriore corollario della sua tardiva canonizzazione, il prossimo 07 Ottobre c.a.  il papa proclamerà Ildegarda di Bingen, insieme allo spagnolo Giovanni D’Avila, dottore della Chiesa universale. Verrebbe da chiedersi le ragioni di tanta fama, legata ad una donna del Medioevo e le motivazioni di così tardivi riconoscimenti. Ildegarda era nata da nobile famiglia tedesca a Bermersheim  vor der Hohe nel 1098, ultima di dieci fratelli. Ben presto aveva abbracciato l’abito religioso, entrando in convento tra le monache benedettine. Cosa decisamente inusuale per l’epoca, volle fondare due suoi monasteri femminili: a Bingen nel 1147 ed a Eibingen nel 1165. Ma le singolarità di Ildegarda vanno ben oltre; al di là della santità della sua vita, eccezionalmente lunga per l’epoca  (visse sino a ottantuno anni, pur segnati da frequenti febbri e malattie) è conosciuta  e ricordata per la sua opera in svariati altri campi. Viene ricordata, infatti, come scrittrice, musicista, cosmologa, artista, drammaturga, guaritrice, linguista, naturalista, filosofa, poetessa, consigliera politica di numerosi personaggi influenti dell’epoca e compositrice. I brani musicali da lei composti sono ancora oggi suonati, ascoltati ed apprezzati, al di là del carattere strettamente religioso del loro contenuto. Come lei stessa ammetteva, senza troppi problemi, tutte queste doti le erano concesse per virtù divina e spesso riceveva  ispirazione e consiglio, tramite frequenti visioni mistiche. S. Bernardo di Chiaravalle, fondatore dell’Ordine religioso dei Cistercensi, fu suo padre spirituale e consigliere, ricevendo le sue confidenze e rivelazioni  interiori, con l’esortazione costante a mantenere l’umiltà. Ildegarda di Bingen-04Tuttavia Ildegarda era per molti un personaggio scomodo ed ingombrante e ciò potrebbe spiegare la sua mancata canonizzazione. Non aveva reticenze a rinfacciare al clero la sua condotta immorale, né a rimproverare i potenti del suo tempo, non fermandosi neanche dinanzi all’imperatore, se le loro azioni fossero risultate contrarie al bene comune ed al pubblico interesse. In campo religioso, come ci attestano le fonti dell’epoca, aveva persino osato compiere un esorcismo (prerogativa da sempre riservata ai sacerdoti), liberando un contadino dalla possessione demoniaca, pur in presenza di sette sacerdoti. Nel pieno rispetto  dell’ortodossia cattolica, Ildegarda era riuscita a rivoluzionare gli schemi culturali e mentali del Medioevo.