“Alla notizia della sua morte, si chiusero le scuole, Università, ….. si sospesero i lavori cominciati ….. si chiusero a metà i portoni del palazzo di città, Università, portoni particolari e botteghe di negozi lungo le vie di centro.”
Vorrei iniziare ricordando attraverso le parole di Antonino Cristoadoro, cronista catanese dell’800, le manifestazioni verificatesi a Catania nel 1882 a marzo in occasione del passaggio di Giuseppe Garibaldi ed a Giugno all’annuncio della sua morte.
E’ il 27 marzo 1882, viene diffusa la notizia che Garibaldi sta per arrivare a Catania, diretto a Palermo per le celebrazione dei Vespri Siciliani. Si fermerà solo alcune ore alla stazione, in quanto le sue condizioni di salute non gli permettono di scendere ..Alle 9 a.m. gli studenti …..vennero licenziati dalle scuole, … subito con i libri in mano improvvisarono una dimostrazione … e la banda del Convitto di beneficenza seguiva i dimostranti con suono continuo dell’Inno, gridando a squarcia gola Viva Garibaldi; …Alle 5 p.m. la dimostrazione della studentesca partendo dall’Università si mette in giro per le vie di centro con bandiere e banda del Convitto, a questa si uniscono tutti i Circoli e le associazioni con le proprie bandiere, e si dirigono alla stazione, … la stazione parata a festa con bandiere e ghirlande di verdura e fiori … Era un continuo grido di Viva Garibaldi e chiamare l’inno che la banda cittadina eseguiva, vestita nella sua divisa di gala … essendo le 8 e 20 il treno fischiò e lentamente entrò di sotto alla tettoia … un immenso prolungato scoppio di applausi, un sventolar di faccioletti e cappelli, ai battimano al suono dell’Inno, al continuo bruciar dei lumi di bengala, … lui stava dentro al vagone come in un letto che chiamano carrozzella, con le spalle sospese, vestito in camicia rossa, … Alle 9 e un quarto il convoglio fischiando continuamente si mosse dalla stazione per passare oltre e si fermò per mezz’ora al Piano dei Martiri dove lungo la ringhiera stava accalcata la folla, che stette silenziosa per non disturbarlo. Ed i catanesi rividero Garibaldi dopo 20 anni, venuto in questa la notte del 18 Agosto 1862.
Non diversa la reazione dei catanesi all’annuncio della morte di Garibaldi il 3 giugno 1882 … Alla notizia si chiusero le scuole, Università, ….. si sospesero i lavori cominciati ….. si chiusero a metà i portoni del palazzo di città, Università, portoni particolari e botteghe di negozi lungo le vie di centro, ….. alle 12 m. tutte le associazioni democratiche si radunarono nei figli del Lavoro ed emisero un proclama listato a nero; la Giunta Municipale sospese la festa di dimane ed invita il popolo per dimane alle 5p.m. onde eseguire un funebre corteo; …..
L’indomani, domenica 4 giugno … Le bandiere sventolarono abbrunate, semichiusi i portoni dei palazzi di centro, e avvisi listati a bruno alle cornici e cantonate, … Ieri e oggi una commissione repubblicana …..ha girato le botteghe dei negozi, aprendo una sottoscrizione per monumento a G. Garibaldi, … sino adesso il totale della somma è stato £ 800. …..la festa nazionale sarà la terza domenica del corrente mese giorno 18. I funerali a Caprera saranno celebrati il giorno 8 giovedì, e dopo sarà eseguita la cremazione come per testamento. … Alle 5 mosse il corteo funebre …….per recarsi in Piazza dei Martiri. Precedeva la banda musicale dell’Ospizio, un plotone di guardie di città, e di seguito tutte le società al numero di ventidue con bandiere abbrunate …….in ultimo chiudeva il corteo la musica cittadina … e poi un immenso popolo … tutto fu ordinato, imponente, dignitoso e silenzioso. Alla Piazza dei Martiri … stava un trofeo con bandiere e fiori e sotto dimezzo ad un panno nero il ritratto di Garibaldi … dopo vennero deposte sotto il ritratto di Garibaldi due grandiose corone di mirto appuntate con largo nastro rosso, ………la grande riunione si sciolse con massimo ordine essendo le 6 e mezzo p.m. I teatri chiusi come per la sera precedente, …
Per chiudere con un sorriso voglio ricordarvi le peripezie del monumento a Garibaldi.
La scultura , opera dello scultore Ferrari, era stata commissionata da una città uruguaiana, ma rifiutata dalla stessa, perché ritenuta brutta, venne portata a Catania nel 1888.
Si discusse molto sulla collocazione ed alla fine si decise di porla su un basamento rifiutato, nello slargo tra via Etnea e via Caronda.
Ma una volta sistemata, nessuno voleva inaugurarla, fortunatamente, come era successo per la statua a Bellini, ci pensò un acquazzone che spazzò via la copertura.
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