IL RICETTARIO
“Non c’è nessun dolce che può accontentare il palato se non è raccontato.”
(Iginio Massari)
A cura di Franco Di Guardo
I biscotti Umberto originari di Alcamo (Trapani) sono conosciuti per lo più nella Sicilia occidentale. Vengono preparati quotidianamente da maestri panettieri e pasticceri, e sono presenti in quasi tutti i panifici e nelle pasticcerie dell’hinterland, mentre nel resto dell’isola sono conosciuti come treccine o biscotti al latte.
Questi biscotti dalla lavorazione artigianale, furono dedicati a Umberto I Re d’Italia alla fine dell’Ottocento, probabilmente ideati in occasione della sua incoronazione, e sono visibilmente riconoscibili per la loro forma, infatti si presentano intrecciati come il nodo Savoia presente nello stemma della millenaria Casata. Lo scudo sabaudo cimato dalla Corona Reale, è sostenuto dal gran collare dell’Ordine Supremo della Santissima Annunziata, massima onorificenza di Casa Savoia, e intrecciato con il suddetto nodo, seguito dal loro motto: F.E.R.T.
Appartenente alla categoria dei nodi d’arresto è conosciuto anche come il nodo che non strozza, nodo a otto, nodo d’arresto, nodo d’amore, o semplicemente nodo Savoia. I biscotti Umberto sono realizzati con ingredienti semplici come, farina 00, strutto, zucchero, latte intero, uova, vanillina o bacche di vaniglia, lievito per dolci e scorza di limone. Nel panorama dolciario siciliano sono presenti altri tre biscotti dedicati al Re d’Italia, come ad esempio i biscotti Umberto di Palma di Montechiaro, quelli “soffici come i baffi del Re” (vedi articolo su Nuove Edizioni Bohemien del 26 agosto 2021).
I biscotti Umberto dalla forma tipicamente rettangolare, considerati i più conosciuti in tutta la Sicilia, sono friabili, leggeri e rigati in superficie, e pare fossero i preferiti del Sovrano. Invece a Canicattì (AG) questi stessi biscotti si presentano non più rettangolari ma dalla forma più allungata, poco più spessi e rigati in superficie. A Erice (TP) i biscotti Umberto venivano realizzati diversamente dai sopracitati, quasi simili ai savoiardi sono allungati e lisci in superficie. Fonti storiche affermano che, molte di queste ricette provengono dai cenobi moniali che erano sparsi per la Sicilia, infatti a quel tempo, solo le monache e i monaci erano gli unici custodi delle ricette e dei segreti dell’arte dolciaria siciliana. I maestri panificatori e dolcieri del panificio e biscottificio Ferrara di Alcamo, conosciuto grazie al caro amico “alcamese” Domenico Adragna, giornalmente preparano queste delizie anche con la farina integrale.
Sul bancone sono presenti altri dolci “sabaudi” come i biscotti Regina, per intenderci quelli ai semi di sesamo, e gli storici Savoiardi, giunti in Sicilia agli inizi del settecento sotto il Regno di Vittorio Amedeo II di Savoia. I biscotti Umberto sono ottimi per la prima colazione, infatti nascono per essere inzuppati nel latte, per il pomeriggio all’ora del tè, oppure in estate con la granita o il gelato.
I biscotti menzionati nell’articolo sono presenti nel ricettario storico culinario “I Siciliani I Dolci I Savoia” della Algra Editore.
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