BENESSERE
A cura di Federica Zanca
E’ un cespuglio che vive in gruppi sparsi nelle brughiere e raggiunge i 60 centimetri di altezza, ha fiori color lilla rosato che sbocciano da luglio a settembre, formando lunghe spighe erette.
Heather è un fiore “giovane” nel senso che unisce in sé il rosa, colore della pelle luminosa, con il lilla, colore della spiritualità, il quale esprime un primo passaggio verso le funzioni metafisiche della mente, al di là di ciò che è prettamente materiale.
E’ pertanto considerato il fiore della prima adolescenza, età molto complessa, delicata e terribile in cui si compie il trapasso decisivo verso la maturità, con tutte le paure infantili che si trascina dietro, con la contraddizione tra il bisogno di dipendere ancora dalle figure genitoriali, ritornando all’occorrenza tra le braccia della mamma e il bisogno opposto di procedere nella vita, andando avanti camminando sulle proprie gambe, “uccidendo” la dipendenza e svincolandosi una volta per tutte, recidendo il cordone ombelicale.
Il tipo Heather come tutti gli adolescenti vive in branco e il gruppo ha la funzione di oggetto transizionale tra i genitori e il mondo esterno. E’ una specie di placenta protettiva che copre la paura di essere abbandonati nel momento in cui è necessario lasciare la famiglia d’origine.
Come non si troverà mai un Heather da solo, tanto nel mondo vegetale quanto tra gli esseri umani, allo stesso modo non lo si troverà silenzioso; infatti, parla a macchinetta, è logorroico, parla in continuazione e a voce alta. Impossibile interloquire con lui e inserirsi nel fiume del suo discorso, dove le parole escono come pioggia che cade!
Parlare serve al soggetto in questione per catturare l’attenzione altrui, per impedire all’altro di andarsene e in egual modo per assicurarsi che esiste, che è vivo; parafrasando Cartesio il suo motto potrebbe tradursi in “strepito ergo sum”
A volte capita di diventare temporaneamente degli Heather a causa di situazioni veramente gravi in cui si sente il bisogno di parlare per alleggerirsi o più semplicemente quando un innamoramento travolgente ci fa regredire allo stato adolescenziale.
La differenza qual è?
Se l’adolescente egocentrico suscita con il suo comportamento tenerezza e allegria, il tipo Heather adulto è una vera a propria piaga, un lamentone. Il suo estremo bisogno di essere sempre al centro dell’attenzione, la sua possessività, l’incapacità di restare solo, i suoi monologhi interminabili, i ricatti emotivi che mette in atto quando gli sembra di essere trascurato e non al centro del mondo, inventandosi malanni, pretesti e colpevolizzando chi gli sta accanto perché cerca magari un attimo di aria e respiro, lo rendono insopportabile; la conseguenza è che lo si sfugge perché pesante e petulante. Quindi rimane solo per forza, senza però farsi un mea culpa!
A questo punto può diventare un perpetuo paziente per la classe medica poiché ipocondriaco disposto a dilapidare fortune pur di godere dell’attenzione che i medici sono tenuti a dargli. Oppure potrebbe scivolare nello stadio successivo, lo stadio Mustard.
Il rimedio floreale Heather aiuta a distogliere l’attenzione da se stessi per sviluppare, invece, la capacità di immedesimarsi negli altri e di condividere i loro problemi e le loro ansie e difficoltà; permette e spinge cioè a dedicarsi al prossimo oppure ad un compito da realizzare, decentrandosi dal proprio ego.
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