Attualità
A cura di R.B.
Il 4 novembre 2015, al S. Biagio Resort, la sezione FIDAPA di Acireale, presieduta dalla prof.ssa Elena Strano, ha organizzato un interessante incontro con la prof.ssa Marcella Renis, ordinario di Storia all’Università di Catania, che ha tenuto una conversazione commentando l’enciclica “Laudato SI’ di papa Francesco.
La relatrice, dapprima ha presentato la struttura della “lettera”: Introduzione, 6 capitoli, 2 preghiere…; si è soffermata sulle modalità di presentazione della stessa commentando i segni e le presenze volute dal Papa, il senso del 24 maggio per questa lettera presentata il 18 giugno e l’urgenza di diffonderla in attesa della imminente Conferenza di Parigi sul clima – UNFCCC COP 21 (30-11/11-12-2015).
Ha così proseguito, dicendo che la prima enciclica di papa Francesco è punto culmine di quanto pronunciato da altri pontefici, non è solo un’enciclica verde, ma piuttosto l’enciclica dell’uomo posto come persona al centro del creato, lungi da una posizione antropocentrica. Ha commentato ampiamente alcuni passi tratti dell’Enciclica. Il sottotitolo, “Sulla cura della Casa Comune”, chiarisce alcune preoccupazione che stanno alla base della lettera: inquinamento, cambiamenti climatici, perdita della biodiversità, problema della carenza di acqua e di acqua potabile, peggioramento della qualità di vita, povertà dilagante e lo stretto legame tra questa e la fragilità del pianeta, mancanza rispetto per l’uomo e per la natura, rammarico verso una terra che ci accoglie come una madre, che è una sorella con cui condividiamo l’esistenza, ma di cui non siamo custodi e continuiamo a vivere senza chiederci cosa vogliamo trasferire alle future generazioni. E’ un’enciclica dell’umiltà e della speranza, dal forte taglio scientifico, una sorta di manuale di dottrina sociale, con forti denunce della finanza e della politica mondiale; con un chiaro e perentorio invito al dialogo costruttivo ponendo sempre al centro la persona, cercando di essere tutti uniti, in una solidarietà intergenerazionale, nella ricerca di uno sviluppo sostenibile ed integrale. Invita con forza le agenzie educative, famiglia innanzitutto, scuola, catechesi e mezzi di comunicazione ad educare all’alleanza tra umanità ed ambiente. Bisogna aumentare la ricchezza reale e sviluppare beni e servizi utili e disponibili per tutti, garantire il lavoro per dare dignità all’uomo. La soluzione non è certo “nell’arte di arrangiarsi”, l’umanità è ancora capace di collaborare ed un altro stile di vita è possibile, rallentando il passo, superando le iniquità, vivendo con libertà e consapevolezza la sobrietà, cominciando anche da semplici gesti quotidiani.
Dopo aver commentato alcuni pareri tra i tanti favorevoli, la relatrice ha anche commentato alcuni contrari da parte di laici e di credenti cattolici, ha quindi concluso dicendo che si tratta di un’enciclica da attuare più che da leggere ed invitando, sentita la presidente dott.ssa Elena Strano, a recitare, tutti uniti, la prima delle due preghiere.
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