“In-chiostro d’Arte” è l’appuntamento che giorno 13 aprile aprirà le porte del S. Biagio Resort di Acireale e vedrà la partecipazione di artisti e scrittori. Ci siamo incontrati con due ospiti dell’evento e li abbiamo intervistati. Loro sono Giuseppe Corradino e Luca Raimondi.
Nome: Giuseppe
Cognome: Corradino
Segni particolari: Bellissimo?????
Luogo di Nascita: Palermo
Formazione: Liceo artistico / Accademie Belle Arti Catania
L’opera che più mi identifica: Non l’ho ancora realizzata
L’opera che avrei voluto fare: Marylin di Andy Warhol
L’arte è prima di tutto: Sensibilità, creatività, intuizione
Si può dire bello quando: Fatta salva la definizione di bello (che attrae, gradevole per armonia, perfezione formale ecc.) sono un convinto assertore del vecchio motto “…non è bello quel che è bello ma è bello ciò che piace”.
L’importanza della ricerca per debellare le malattie in generale e la Fibrosi Cistica in particolare: La ricerca scientifica è alla base del vivere umano e solo grazie ad essa oggi è possibile guardare al futuro con una soddisfacente aspettativa di vita, sia in termini di longevità che di qualità. Ma la ricerca ha bisogno di sostegno costante e di finanziamenti e in quest’ambito giocano un ruolo fondamentale la politica, le istituzioni e la società civile. Un sostegno che diviene ancor più significativo quando è rivolto ad offrire una speranza a quei membri della società più vulnerabili perché affetti da malattie particolarmente rare come può essere la Fibrosi Cistica. Ma non sempre politica ed istituzioni svolgono al meglio questo ruolo e quindi è il terzo soggetto, la “società civile” che deve impegnarsi ancora di più nel supportare la ricerca scientifica. A proposito…… la “società civile” sono io, sei tu,……….siamo NOI.
Nome: Luca
Cognome: Raimondi
Segni particolari: alto e mai alticcio.
Luogo di Nascita: Augusta, all’anagrafe. Da un punto di vista letterario, direi Derry, immaginaria località del Maine dove Stephen King ha ambientato “It”, il romanzo che mi ha convinto a cominciare a scrivere.
Formazione: nel bene e nel male, presso l’Università di Catania, dove ho conseguito due lauree e un master, dove è nata la mia prima, seria, relazione di coppia e dove ho ambientato il mio ultimo romanzo, “Se avessi previsto tutto questo”.
L’opera che più mi identifica: tra le mie, proprio quest’ultimo romanzo, racconto molto autobiografico.
L’opera che avrei voluto fare: direi “Madame Bovary”. Sapete, Madame Bovary sono io…
L’opera che avrei voluto fare: oltre al già citato “It”, ho solo l’imbarazzo della scelta. Ne indico tre, i primi che mi vengono in mente: vorrei aver scritto molte opere di Philip Roth, ma soprattutto “La mia vita di uomo” , piuttosto spassoso nel descrivere i conflitti tra uomo e donna. Poiché la quasi totalità della mia narrativa è dedicata all’adolescenza, indico anche “Dietro la porta” di Giorgio Bassani, sottovalutato romanzo di formazione, e il più noto “Giovane Holden” di Salinger, imprescindibile.
L’arte è prima di tutto: energia, riflessione, intuizione, sogno, mistero…e tanto altro ancora
Si può dire bello quando: la bellezza non è un concetto stabile, non vi è una definizione valida sempre e comunque. Per me, bello è ciò che mi emoziona.
L’importanza della ricerca per debellare le malattie in generale e la Fibrosi Cistica in particolare: purché condotta entro certi limiti (in ambito medico, ad esempio, sono decisamente contro la sperimentazione sugli animali), la ricerca – in tutti i campi del sapere – è il confronto continuo con i limiti della nostra conoscenza. Superare questi limiti, significa migliorare la quantità ma soprattutto la qualità della nostra vita.
Salvo Cavallaro
Social Profiles