Attualità – Nuove Edizioni Bohémien – Aprile 2014
A cura di Fabrizio Trovato
Ottimo consenso di pubblico e altissima affluenza per l’incontro che si è tenuto ieri, presso il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università degli studi di Catania. Alla presenza dei rappresentanti dell’ateneo, gli studenti catanesi hanno avuto la possibilità di incontrare l’astronauta Luca Parmitano, reduce da una semestrale missione presso la stazione spaziale internazionale ISS. Parmitano ha esposto le fasi cruciali e più impegnative della sua esperienza a gravità zero, non senza concedersi a un’attenta riflessione sul futuro e lanciare ai giovani una sfida…
Un cospicuo numero di persone occupa l’Aula Magna del Dipartimento di Fisica e Astronomia di Catania. Tutti, studenti e docenti, sono in attesa dell’eroe del momento, Luca Parmitano, astronauta dell’ESA (agenzia spaziale europea), maggiore dell’Aeronautica militare e recentemente nominato ambasciatore per il semestre di presidenza italiana dell’Unione Europea. Ad accoglierlo, il comandante del 41° stormo dell’Aeronautica, il colonnello Vincenzo Sicuso, il prorettore dell’Università degli studi di Catania, la prof.ssa Alessandra Gentile, e in rappresentanza del Dipartimento di Fisica e Astronomia, il prof. Claudio Spitaleri, vicedirettore del dipartimento, e la prof.ssa Francesca Zuccarello, docente di astrofisica e astronomia dell’ateneo.
Si inizia dall’alto, dalle eccellenze in ambito culturale che il nostro territorio offre e dalle attività di ricerca nelle collaborazioni internazionali di cui fanno parte i fisici dell’Università di Catania. Poi, l’attenzione viene rivolta ai giovani, che diventano spettatori e diretti interessati della discussione.
Tolti di dosso gli abiti dell’ospite d’onore, Parmitano si rivolge direttamente ai ragazzi, amichevolmente e senza retorica. È proprio questa, spiega, la sua nuova missione: incontrare i ragazzi, nelle scuole e nelle università, per diffondere il suo messaggio.
<<Vorrei che rimanessero, nei vostri pensieri, tre semplici parole: scienza, tecnologia ed esplorazione>>. dice. Ed è proprio da quest’ultima parola che nasce la sua personale sfida alla nuova generazione: <<Esplorazione non significa solo mettere i piedi nella sabbia di un pianeta sconosciuto, ma anche cercare i limiti, ovunque essi siano, anche dentro di noi. Andate a cercarli, con tutta la vostra volontà, per poterli superare>>.
Dopo aver descritto gli aspetti più entusiasmanti della sua esperienza in orbita, dalla partenza con il volo Sojuz TMA-09M alle 40 ore settimanali impiegate per condurre esperimenti di alto interesse scientifico, Parmitano risponde alle domande degli studenti. Senza mancare di piacevole ironia, l’astronauta spiega quanto sia complicata ma spettacolare la vita in orbita, affermando che “l’assenza di peso è la magia di Peter Pan”. Ma a fare da sfondo alla sua vita senza peso c’era sempre Lei, la Terra, il punto blu dell’universo, che Parmitano ha avuto il privilegio di poter vedere nella sua luminosa interezza: “Mentre guardavo la Terra, mi sono accorto di una cosa. Se fossi stato un viaggiatore interstellare, un Piccolo Principe che da lontano viaggia e attraversa il cosmo, vedendo la Terra dall’alto, nella sua imperfetta perfezione, non avrei avuto altro desiderio che scendere su quel pianeta. Noi siamo fortunati a viverci. La Terra, la nostra casa è come il futuro: non ci appartiene, ma è nelle nostre mani. Per cui, trattiamolo bene e pensiamo sempre che ci permette di vivere.”
Un’occasione unica per i ragazzi presenti, arricchiti tramite l’esperienza di chi ha semplicemente realizzato il proprio sogno. Una lezione che gli studenti non dimenticheranno facilmente, insomma. Hanno imparato che gli ostacoli e le difficoltà non sono altro che sfide, prove da superare per toccare il cielo con un dito o, come nel caso di Luca Parmitano, spingersi un po’ più in là.
Social Profiles