COMUNICARE OGGI NEL MONDO : I MEDIA, FORMIDABILI RISORSE PER LA SOCIETA’.

Attualità

A cura di R.B.

“I media si presentano come elementi decisivi nel definire i processi di cittadinanza e nel ridisegnare le forme di mediazione dell’orientamento culturale, sociale e politico.”

Sappiamo chiaramente che il nostro tempo è caratterizzato da una diffusione degli strumenti della comunicazione sociale sempre più rapida e pervasiva. L’innovazione tecnologica, all’origine di profondeethos1 trasformazioni sociali, sta determinando una nuova visione dell’uomo e della cultura. Nulla di ciò che l’uomo di oggi pensa, dice e fa è estraneo ai media. I media infatti non sono semplici strumenti neutri; essi sono al tempo stesso mezzo e messaggio. E’ evidente la loro incidenza sui modi di pensare e di agire, sugli stili di vita, sulla coscienza personale e comunitaria, in una parola sulla cultura. I media offrono formidabili risorse sia per la persona che per la società. Sono infatti il biglietto di ingresso di ogni uomo e di ogni donna alla moderna piazza di mercato dove si esprimono pubblicamente i pensieri, dove si scambiano le idee, vengono fatte circolare le notizie e vengono trasmesse e ricevute le informazioni di ogni genere. Attraverso i media la persona può ottenere informazioni in modo più rapido e sistematico, allargare l’orizzonte delle sue conoscenze, dialogare con altre persone, vicine e lontane. I media rendono possibili nuovi percorsi di ricerca di senso e la costruzione di originali trame sociali. I mezzi di comunicazione rappresentano i luoghi privilegiati dov’è ben percepibile l’ansia di “prossimità” e di “autenticità” che contraddistingue l’uomo contemporaneo. In particolare, i media si presentano come elementi decisivi nel definire i processi di cittadinanza e nel ridisegnare le forme di mediazione dell’orientamento culturale, sociale e politico. Proprio perché così potenti, i media possono comportare non pochi rischi. Se usati per condizionare la vita democratica, politica ed economica, possono risultare devastanti per i singoli come per il sistema sociale. Se usati correttamente, i media costituiscono da una parte una risorsa per l’individuo, per la società e per lo sviluppo dei popoli, dall’altra segnano anche nuove frontiere tra zone di ricchezza e sacche di povertà. Nuove e straordinarie opportunità di sviluppo e di collaborazione tra i popoli potrebbero derivare dalla condivisione delle conoscenze. Ma così non sempre accade. Le tecnologie e i processi della comunicazione sociale sono sempre più collegati con il sistema economico e commerciale. Anche l’informazione rientra in questo processo, e il confine tra comunicazione e spettacolo appare sempre più confuso. Il vorticoso aumento degli investimenti e degli introiti conduce alla creazione di gruppi oligopolistici, con il rischio che condizionino la visione e l’interpretazione della realtà, proponendo modelli distorti dell’esistenza umana, della famiglia e della società. La ricerca ossessiva degli ascolti (la corsa all’audience) favorisce l’appiattimento verso il basso e spinge la comunicazione sociale a diventare sempre più banale e volgare. Tutti ci lamentiamo della tv spazzatura, ma se gli ascolti televisivi sono così alti, vuol dire che buona parte di quelli che si lamentano seguono tali trasmissioni. Anche l’aggressione continua a cui assistiamo sui blog, chat, o famosi social network, mostra un orizzonte inquietante, dove il “branco” sceglie di combattere spesso battaglie senza senso, o distruggere un soggetto a prescindere da una motivazione ben fondata.

ethos2E’ palese che i media hanno la capacità di influenzare drasticamente i contenuti del pensiero: essi sono veri e propri strumenti di una nuova cultura. Non si tratta semplicemente di aggiornarsi o adeguarsi: occorre domandarsi quanto il nostro agire sia direzionato dal pensiero della rete e come avviare un dialogo con i mezzi di comunicazione, e non solo attraverso di essi, nella consapevolezza che sono interlocutori con cui è necessario confrontarsi.

E’ sempre più evidente che i processi mediatici tendono a ignorare la dimensione interiore e trascendente della persona, spinta a costruirsi un’identità non in rapporto a un cammino d’approfondimento e maturazione, bensì come frutto di un feedback obbligato alla situazione che vive. L’identità si trasforma in maschera, nel senso di una identità celata, nascosta, i cui tratti non vengono più riconosciuti. Viene privilegiato il contatto superficiale rispetto alla costruzione faticosa di una relazione dove io e l’altro abbiamo un vero volto. Restare in superficie vuol dire rinunciare alla vera conoscenza e ri-conoscenza reciproca. Così il mondo della comunicazione rischia di educare alla scelta di relazioni superficiali, prive dei due elementi basilari della comunicazione, l’ascolto e la scoperta dell’altro. Nell’utilizzo dei media è urgente, quindi, salvaguardare e promuovere il valore primario della comunicazione interpersonale per una adeguata crescita umana. Altro aspetto da non dimenticare è la ricerca della verità. Il rapporto con l’altro non si può fondare su opinioni, prevaricazioni o manipolazioni. Spesso si sostituisce la ricerca della verità con un percorso inquietante e strumentale che conduce a una sorta di “creazione della verità”. L’uomo del Terzo Millennio può illudersi di essere al centro del mondo e in contatto con ogni parte del globo, ma non deve dimenticare che è subordinato a un sistema più grande di lui, dal quale può essere plagiato e strumentalizzato. Deve chiedersi continuamente fino a che punto può conoscere direttamente il mondo e quanto invece le mediazioni offuschino i dati che lo raggiungono. Essere spettatore in tempo reale di eventi che avvengono a distanza planetaria, non significa conoscere la verità di quegli eventi, perché di essi ci è offerta sempre una lettura mediata da altri. Non possiamo far finta che non esista questa esigenza di sporgersi oltre i confini del visibile, oltre l’arena tutta umana dell’esperienza immediata del mondo e degli altri, ma non dobbiamo archiviare la capacità di osservare, criticare e scegliere consapevolmente, rispettando un chiaro sistema etico, che dovrebbe far parte del bagaglio di viaggio di ogni abitante del pianeta terra.