Recensioni ed Eventi/Cinema
A cura di Vania Amitrano
Calcolo infinitesimale, l’arte della menzogna e il colore della lava.
Rompere il patto di credibilità e abbandonarsi all’estetica del non-senso: questo è il vero modo per poter gustare Calcolo infinitesimale, un lavoro onirico e grottesco che può offrire un piacere inaspettato. Luca Lionello e Stefania Rocca si cimentano con la sceneggiatura un po’ surreale di Enzo Papetti e recitano sullo straordinario sfondo dell’isola di Stromboli.
Un gioco, questo intende essere Calcolo infinitesimale, coraggiosa produzione indipendente della Myro communication. Un film che se visto con spirito puramente disimpegnato riserva un piacere singolare. Valeria e Roberto sono i protagonisti di una storia straniante che spiazza di continuo lo spettatore sullo sfondo di un paesaggio suggestivo. La fotografia vintage si mescola senza troppi problemi a testi poetici e immagini da fumetto, con richiami continui ai più diversi generi. E abbandonarsi al gusto del non senso è il modo migliore per apprezzare questi 90 minuti di pura allucinazione in cui la menzogna si fa arte.
La storia principale, proprio come avviene per il calcolo infinitesimale, si moltiplica e si rispecchia in modo sempre più paradossale in altri due racconti concentrici di cui Stefania e Luca sono sempre gli interpreti. “Mi sono divertito molto –ha commentato Lionello-, capita raramente di poter dire boutade in modo convincente consapevole di non dire sostanzialmente nulla”. Di fatto i due artisti recitano senza prendersi troppo sul serio “e – racconta l’autore e regista Enzo Papetti- mettono in scena l’assoluto non senso in modo del tutto sensato e credibile”.
Sullo sfondo fa da cornice e contrasto al film un vulcano straordinariamente attivo che offre scenari emozionanti e ha ispirato anche un breve concerto che corona il film. La suggestiva colonna sonora infatti è stata realizzata da Paolo Fresu, compositore e trobettista di fama internazionale, che ha creato musiche originali e trascinanti. Il concerto, realizzato durante il corso delle riprese del film, mette in scena i colori e la luce della lava, il calore del suono della tromba e i seducenti testi ispirati alle poesie di Holderlin e grazie al regista, Roberto Minini Merot, e al coprodutture, Massimo Giacchetti, è diventato anch’esso un film addirittura appassionante.
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