CATANIA, INCONTRO AL MONASTERO DEI BENEDETTINI

Recensioni ed Eventi – Nuove Edizioni Bohèmien – Gennaio 2014

A cura di Marcello Proietto

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Con la conquista dell’Egitto i Francesi avrebbero potuto liberare i Cristiani in Oriente dalla conversione all’Islam e costituire un impero commerciale nel Mediterraneo, avviando uno scambio con la Cina e l’India di carattere non solo commerciale ma anche teologico.

Lo scorso giovedì 16 gennaio 2014, presso l’aula A2 dell’ex Monastero dei Benedettini, oggi sede del Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, Henri Bresc, professore emerito dell’Università X-Nanterre di Parigi, già figura di spicco alla École Française di Roma, è oggi uno dei massimi medievisti europei, con una specializzazione nel mondo mediterraneo centrata sulla Sicilia, ha tenuto un seminario dal titolo L’ultima crociata. “Il Consiglio d’Egitto” di Gottfried W. Liebniz proposto a Luigi XIV. L’incontro è stato organizzato dalla prof. Clara Biondi, docente di Storia Medievale presso il suddetto Dipartimento.

Il relatore nel suo intervento ha trattato diversi aspetti dell’argomento oggetto del seminario. Innanzitutto, accenna alcuni elementi della vita di Gottfried Wilhelm von Leibniz. Il filosofo, di origine polacca e di religione luterana, si occupò, non solo di studi filosofici, ma anche di scienza e teologia. Condivise la ricerca con i Gesuiti di Parigi e Roma sullo studio di una Religione Naturale Universale che potesse unificare l’intera Europa. Leibniz, dopo avere scritto vari testi di politica europea, inizia il complesso trattato relativo ad una possibile occupazione dell’Egitto da parte della Francia.

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Il trattato Consilium Aegyptiacum è composto da sei libri: Regi Christianissimo (1671); Justa dissertatio (1671); Synopsis meditationis (1672); Specimen demonstrationi politicae (1672); De eo quaod Franciae interest (1672) e Breviarium (1672).

Fra questi il più importante è il Breviarium, perché Leibniz, già dall’introduzione, afferma la necessità di occupare l’Egitto, immaginando il territorio come l’Olanda d’Oriente e molto ricco di risorse ancora da sfruttare. Nei vari libri, di cui a sua volta è composto il Breviarium, vengono citati argomenti sui punti di forza e di debolezza dell’Impero Ottomano, le cui frontiere, orientali e meridionali, erano state indebolite dagli attacchi iraniani e persiani.

Sempre nello stesso testo, un altro tema è incentrato sui possibili paesi nemici come l’Olanda o quelli alleati come l’India e la Cina, verso i quali aprirsi per la conquista del commercio del levante.

Per la realizzazione di questo trattato, Liebniz analizzò molti documenti redatti da Paolo Giovio e Paul Ricaut in ambito storico, per gli altri campi, invece, consultò gli scritti dei viaggiatori che andavano alla scoperta dei territori cristiani, arabi, greci, bulgari e serbi. Riguardo l’Impero Ottomano, Leibniz  era consapevole del fatto che le forze militari fossero maggiormente solide nelle zone di confine, più deboli all’interno del territorio. Lo scopo era la conquista della capitale, il Cairo, luogo strategico che avrebbe portato all’indebolimento dell’Impero turco.

Con la conquista dell’Egitto i Francesi avrebbero potuto liberare i Cristiani in Oriente dalla conversione all’Islam e costituire un impero commerciale nel Mediterraneo, avviando uno scambio con la Cina e l’India di carattere non solo commerciale ma anche teologico.

Questi ed altri temi di approfondimento sono stati affrontati da Henri Bresc nella sua interessante relazione alla presenza di un vasto pubblico di studenti e docenti, che hanno partecipato all’incontro rivolgendo allo studioso numerose domande sul tema trattato, che ancora oggi riscuote tanta curiosità da parte del mondo accademico.