CARTOLINE DAL FRONTE

diario 1A cura di Graziella Graziano

oggi verso le 3 pomeridiane sono arrivato alla mia destinazione accolto a suon di cannonate. Qui dove mi trovo si sta bene. Sto benissimo. Scrivetemi presto e spesso. Saluti ai parenti e a tutte le persone di casa. Voi ricevetevi un milione di baci affettuosissimi e domandandovi la Santa Benedizione mi dico il vostro aff.mo figlio Tano”

Stavolta vi parlerò di un ragazzo nato il 15 marzo 1896 in un piccolo paese dell’entroterra siciliano. La sua vita trascorreva serena con la  famiglia, il padre, la madre, i nonni, gli zii,  i fratellini e le sorelline e le “persone di casa”, ovvero la servitù.

Sia i bambini che le bambine vengono mandati a studiare ad Acireale, i maschietti al Pennisi, le femminucce al Buon Pastore.

Attraverso lettere, cartoline, bigliettini di auguri mantengono i contatti tra loro e con i genitori, in attesa di tornare, per le vacanze, nella grande casa del piccolo paesino o recarsi in campagna per la villeggiatura.

Passano gli anni nel  1915  l’Italia  aderì ad una guerra, che doveva essere una veloce offensiva  ma si era trasformata in una sanguinosa guerra di posizione,  coi soldati  costretti a vivere in condizioni disumane e ad ingaggiare sanguinosi combattimenti che portavano ben pochi risultati.

Anche Gaetano, da quel piccolo e lontano paese dell’entroterra della Sicilia, fu chiamato a difendere la Patria, a lottare per sottrarre agli Austriaci quel lembo di terra che era rimasto in loro possesso alla fine della 3° Guerra d’Indipendenza.lettera 2

Non sappiamo precisamente quando partì, ma  tra le poche lettere trovate, c è quella  datata 27 marzo 1916, che potrebbe indicare l’inizio della sua breve guerra “oggi verso le 3 pomeridiane sono arrivato alla mia destinazione accolto a suon di cannonate. Qui dove mi trovo si sta bene. Sto benissimo. Scrivetemi presto e spesso. Saluti ai parenti e a tutte le persone di casa. Voi ricevetevi un milione di baci affettuosissimi e domandandovi la Santa Benedizione mi dico il vostro aff.mo figlio Tano”

Già in questa prima lettera del giovane Gaetano troviamo in poche righe il filo conduttore comune a tutte le altre, l’esigenza di rassicurare i  suoi cari sulle condizioni di salute e sulla sicurezza del luogo, il desiderio di mantenere costante il contatto attraverso la posta partecipando alla vita della famiglia e rendendoli partecipi della sua, il ricordo dei parenti tutti e della servitù ed il legame, affettuoso e deferente nello stesso tempo, che lo unisce ai suoi genitori.

Per rendere meglio e confermare ciò che ho voluto dire riporterò alcune  brani delle sue cartoline.

Ecco cosa scrive l’1 aprile  “a momenti ho terminato di mangiare, si mangia bene, c’è persino il caffè e i fiori” o in una cartolina  di qualche giorno dopo “stanotte sono stato di servizio con il mio plotone, in una trincea di prima linea a poca distanza dal nemico, che non ci ha molestato tanto”oppure in un’altra  “termino che sono già le dieci di sera e a momenti debbo andare a raggiungere il mio plotone che lavora sotto le trincee austriache, sono già quattro notti di seguito che mi tocca stare di servizio ma il rimedio lo trovo subito, perché dormo tutto il giorno come un ghiro”, o in una cartolina del 14 maggio  “nessun particolare mi è accorso durante tutto il tempo che sono stato in trincea, pallottole passatemi vicinissime quasi a sfiorarmi, granate ( anche 3 o 5 ) scoppiate vicine, bombe a mano cadute a pochi passi, etc. ma niente episodi particolari”.

lettera 1

Allo stesso modo dimostra la sua tenerezza nei confronti dei fratelli e delle sorelle“riceviti un milione di baci a “pizzicunieddi” scrive al fratello Nino, non tralasciando di esortarlo a studiare “perché quando ritornerò devi saper leggere e scrivere” mentre il 16 aprile così scrive “Amatissime sorelline, ho ricevuto la vostra amatissima letterina e godo nel sapervi in ottima salute, anch’io, grazie a Dio, sto benissimo. Stasera ho ricevuto anche la vostra cartolina. A quest’ora sarete certamente a casa, vi auguro buon divertimento assieme a Cola e Franco e vi raccomando di non ritardare tanto, come al solito, a ritornare in collegio. Vi ringrazio tanto delle preghiere che fate per me. Vi ho scritto una cartolina di auguri indirizzandola ad Acireale”. Così il 18 giugno “carissimi fratellini, due paroline in fretta tanto per darvi mie nuove e per dirvi che ho ricevuto la letterina di Mauro la fotografia di Nino, che mi sono state graditissime. Vorrei scrivervi a lungo e dirvi tante e tante cose tutto quello che ho passato in questi giorni ma me ne manca assolutamente il tempo.  Vi basta sapere che sto benissimo. Ricevetevi un milione di baci affettuosissimi”

Il 6 aprile, alla notizia della nascita del fratellino, così scrive “ho appreso con piacere la nascita di Filippino e godo immensamente che tanto lui che mamma stanno bene” mentre il 12 giugno scrive “Carissima mamma, stamattina ho ricevuto la tua amatissima lettera ove erano acchiuse le immagini e le medagliette e te ne ringrazio moltissimo. Non dubitare che le terrò carissime e le porterò sempre addosso assieme all’immaginetta che mi ha dato Ninuccio prima di partire”. 

Ma voglio concludere trascrivendo parte della lettera del 29 Aprile, nella quale traspare tutto il suo orgoglio di Italiano nel partecipare alla lotta per la riconquista dei territori di confine  “Amatissimi genitori, mi auguro che la presente venga a trovarvi tutti quanti in ottima salute, come, grazie  a Dio, posso assicurarvi di me. Qui si sta bene, spesso assieme ad altri compagni facciamo delle passeggiate per i campi oppure andiamo in qualche paesetto vicino e ci divertiamo molto, se vedeste che contrade ridenti! Sarebbe stato un peccato lasciarle ancora agli austriaci! In fondo alla pianura si vedono i monti dove attualmente si combatte. Ed infine una nota che mi ha commosso. lettera 3

Il 28 giugno scrive agli amati genitori “Sto benissimo, Son passato alla 4° Compagnia. Vi bacio con infinito affetto e domandandovi la S.  Benedizione mi dico  vostro  aff.mo figlio Tano”.

Purtroppo questa è l’ultima cartolina che l’Aspirante Ufficiale del 76° Reggimento fanteria, 4° Compagnia spedirà dalla Zona di Guerra al piccolo paese dell’entroterra siciliano.

Morirà lo stesso giorno il 28 Giugno 1916.