BENESSERE
A cura di Federica Zanca
CHESTNUT BUD, fiore di Bach Aesculus hippocastanum, gemme di ippocastano, è un albero originario dei Balcani, alto fino a 35 metri con una corteccia rugosa di colore grigio-marrone. Possiede gemme che contengono sia i fiori che le foglie, rivestite da quattordici membrane protette da una resina. Durante la prima fase della sua vita è una pianta molto delicata e richiede un clima mite.
Questo rimedio viene preparato con la gemma dell’ippocastano. La gemma è una promessa di fioritura del fiore e delle foglie, gli organi di relazione dell’albero. Ma se la gemma non si apre non matura. Il tempo della pianta rimane come congelato, sospeso in un’eterna attesa di ciò che avverrà, ma che in realtà non arriverà mai. Da qui l’incapacità della persona Chestnut Bud nello stato negativo di vivere l’esperienza.
Nel suo stato negativo è una persona che non ha sviluppato gli organi mentali di relazione con il mondo esterno, perciò è problematico nel suo contatto con la realtà. Lo stato Chestnut Bud è comune nei bambini quando non sono ancora sviluppate appieno le funzioni corticali di percezione, memoria, pensiero logico e linguaggio, ma talvolta permane per lungo tempo. Il piccolo ha, quindi, difficoltà di apprendimento e concentrazione e i docenti rilevano in continuazione che è distratto e poco interessato, recidivo nel ripetere sempre gli stessi errori. Anche l’adulto ripete sempre gli stessi errori, le stesse esperienze fallimentari, incapace di trarre un insegnamento che lo faccia andare oltre.
Spesso inizia nuovi studi, senza mai portarli a termine, sceglie sempre lo stesso tipo di partner, smette mille volte di fumare per poi riprendere… il suo corpo verosimilmente presenta sempre gli stessi disturbi che non sfociano mai in una vera e propria patologia, ma vero anche che non si risolvono mai completamente.
Chestnut Bud è un tipo in fuga, fugge dalle cose spiacevoli o poco interessanti, si butta in nuove esperienze che, puntualmente, abbandona successivamente di lì a poco!
Non vivendo fino in fondo le sue esperienze, non impara mai e si ritrova così sempre al punto di partenza.
Il rimedio in questione aiuta a trarre insegnamento dall’esperienza, per non ricadere sempre negli stessi errori!
CHICORY, fiore di Bach Cicoria selvatica- cichorium intybus.
Pianta preziosa per le sue qualità nutritive e salutari, è alta fino a 90 cm, cresce sui terreni sassosi, nei campi incolti e ai margini delle strade. I fiori, di colore azzurro e a forma di stella, fioriscono tra luglio e settembre e se raccolti, appassiscono subito.
Il grande fiore della cicoria, dal colore azzurro intenso è simile ad un occhio; in effetti Chicory ha mille occhi proprio come una madre attenta, alla quale nulla sfugge dei bisogni del bambino. E’ l’amore materno, sollecito, devoto e indiscriminato, la più pura e alta forma di amore.
Quando l’aspetto del puro amore degenera, nulla sfugge all’occhiuta sorveglianza del tipo Chicory; allora l’amore diventa un’arma di potere, la possibilità di controllare la vita altrui attraverso il ricatto affettivo, per costringere il prossimo ad alimentare senza posa i propri bisogni affettivi, come in certe madri che non si rassegnano a perdere il ruolo centrale nella vita del figlio. In questi casi il ruolo di mamma è solo di facciata per celare la vera Medea! La frase tipo è: “Con tutto quello che ho fatto per te…” Maestro number one per instillare il senso di colpa.
Psicologicamente parlando, Chicory corrisponde alla fase anale, è infatti comune nei bimbi come fase evolutiva per tamponare l’angoscia di separazione dalla madre e, in tal senso, è un ottimo rimedio per bambini troppo attaccati, che reagiscono con strategie manipolatorie al distacco.
Controllando gli altri con il potere del ricatto, Chicory, adulto o bimbo che sia, si sente onnipotente e al sicuro!
La sua modalità di rapporto con il mondo, basata sul possesso e l’incorporazione, si riflette soprattutto nel suo rapporto con il cibo, fonte di scambio e gratificazione.
Il bisogno di riempire i vuoti può portarlo all’obesità: lo stomaco bisognoso di compensare, continua a secernere succhi gastrici che finiscono per corroderne le pareti portando ad ulcera gastrica o duodenale. La stipsi, d’altro canto deriva dal suo voler trattenere, avarizia pura, trattiene per sé soprattutto il denaro, eccellente strumento di controllo. Anche il cuore è vulnerabile, centro della vita affettiva ed emotiva che lui vive in modo totalizzante e doloroso.
Frequenti disturbi ginecologici, come ciclo abbondante espressione di un femminile frustrato, bisognoso di ricevere.
Il rimedio floreale lavora su secondo, quarto e settimo chakra, riportando in alto, attraverso il cuore, l’energia libidica imprigionata nei visceri e ristabilendo l’equilibrio tra i suddetti centri energetici.
Da curare a livello organico, i disturbi cardiaci, agli organi genitali (utero e prostata), intestinali legati al non lasciare andare, nemmeno gli escrementi.
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