Recensioni ed Eventi – Nuove Edizioni Bohémien – Aprile 2014
A cura di Simona Ippolito
Foto di S.I.
Domenica, 13 Aprile 2014, presso L’Herbolarium Museum sito nella barocca Via Crociferi di Catania, si è tenuto il concerto intitolato “Note sotto l’Arco” su ispirazione dello splendido angolo catanese che lo ha ospitato.
Un concerto piuttosto unico sia per l’allegria e la convivialità che lo hanno caratterizzato che per lo stile con il quale il tenore Carmelo Panebianco e la pianista Claudia Varsalona hanno deciso di condurlo.
Panebianco spiega alla nostra rivista, concedendoci qualche anticipazione su ciò che seguirà, come per la seconda volta, anche se con temi diversi, è stato scelto un luogo d’incontro così particolare come l’Herbolarium Museum, per immergersi in un percorso d’amore visto nelle sue più svariate forme, interpretato e sofferto dai suoi protagonisti, quei soggetti che a vario titolo partecipano alle trame dei racconti e che, sulle note di Bellini, Tosti, Di Capua e non solo, vengono raccontati.
Claudia Varsalona ci racconta come <<musiche e testi sono stati scelti con il tema centrale dell’amore ma con la consapevolezza che volevamo proporre qualcosa che racchiudesse tutti i generi>> ed è stato così che si è passati dalla musica da camera, alla classica fino alle musiche popolari napoletane con estrema naturalezza e capacità artistica.
Ogni brano è stato accompagnato da una storia, un aneddoto, o da piccoli frammenti di vita degli autori che hanno composto lo spartito o i versi e che, con grande entusiasmo, Panebianco ha dapprima raccontato e successivamente cantato, guidandoci attraverso l’amore romantico ma anche quello perduto fino ad arrivare a quello provato per la propria terra che il testo di “O Sole Mio” esprime egregiamente. Di Capua compose la musica, mentre si trovava in Ucraina con il padre, esprimendo la malinconia provata per il sole della propria terra mentre ammirava l’alba sul Mar Nero, ed il brano, oggi conosciuto in tutto il mondo, è stato oggetto di sorpresa quando durante le olimpiadi di Anversa, dimenticati gli spartiti per la Marcia Reale, i bandisti lo suonarono seguiti a gran voce da tutto il pubblico presente.
L’apertura è stata scelta a dovere con il siciliano Bellini in uno stile retrò, con un testo che narra una luna mediatrice tra l’amata e il suo lui, seguito da Tosti con una novella riguardante i giochi d’amore tra fanciulli ed uno spartito che si propone, e ci riesce splendidamente, di emulare le onde del mare.
Durante la serata è stato riservato uno spazio per alcuni brani da solista al pianoforte quali Gymnopedie N°1, colonna sonora di innumerevoli film, ed il Notturno N°5 di John Field.
La voce di Panebianco, tenore dal grande talento, ha intriso le storie d’amore della passione per il canto.
Molto è stato il coinvolgimento da parte dei partecipanti dando modo di esprimere quel sentimento nei confronti dell’arte e in particolare della musica sempre presente nella popolazione catanese forse per retaggio belliniano.
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