“Sfondo del romanzo è un Acireale che serba ancora i retaggi di una mentalità conservatrice negli usi e nei costumi”
Un altro interessante incontro con Rosario Russo, autore del romanzo storico “Il martirio del Bagolaro” edizioni Carthago, quello che si è svolto lo scorso 23 marzo nella libreria catanese Vicolo Stretto. A presentare la prima fatica letteraria del Russo, gli scrittori Maria Cristina Torrisi e Salvo Cavallaro.
Il lavoro del Russo – ha spiegato il Cavallaro – nasce da alcuni studi intrapresi dal Russo per la tesi di laurea e anche grazie alla passione per la letteratura che si concentra molto sulla venerazione che lo scrittore ha per le opere del Verga, di Pirandello e di De Roberto.
Il romanzo, ambientato nella seconda metà dell’Ottocento, ha una grande valenza storico didattica – ha affermato la Torrisi – perché consegna le nostre memorie alle generazioni future.
Sfondo del romanzo è un Acireale che serba ancora i retaggi di una mentalità conservatrice negli usi e nei costumi, dove una nobiltà “feudale” è legata a tradizioni che perpetua così come si evince ne “Il Gattopardo”.
L’iniziale scena che dà il via alla trama si apre con la preparazione della festa del Santo compatrono Sebastiano e con la morte del barone di S. Caterina Lionardo Mancini. Da lì è un susseguirsi di colpi di scena che narrano di odio, vendetta, amore e segreti.
R.B.
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