Recensione ed Eventi/Cinema
A cura di Vittorio De Agro’
Tipologia biglietto :1)Neanche regalato 2)Omaggio 3)Di pomeriggio 4)Ridotto 5)Sempre
Il biglietto d’acquistare per “Tutti pazzi in casa mia ” è : 2)Omaggio
“Tutti pazzi in casa mia” è un film del 2015 diretto da Patrice Leconte, scritto da Florian Zeller, con: Cristian Claver, Carole Bouquet,Valerie Bonneton, Rossy de Palma, Stephane Groodt.
Un egocentrico ha diritto a poter godersi la tranquillità della propria casa?Può ascoltare senza essere disturbato un disco?
Teoricamente si, ma poi concretamente nessuno è davvero padrone a casa propria. I vicini e la famiglia possono essere delle vere mine vaganti.
Michel(Claver) è un distinto cinquantenne dentista francese che durante una visita a un mercato dell’antiquariato compra un raro disco jazz di cui è un gran appassionato.
Felice per l’acquisto corre a casa desideroso di aacoltarlo.
Ma i suoi piani vengono ben presto disattesi non appena giunto a destinazione.
La sua casa ben presto diventa un porto di mare tra vicini ingombranti, idraulici incapaci e una moglie depressa e annoiata che gli rivela un tradimento vecchio di trent’anni.
Un tradimento innocuo per Michel, essendo lui stesso fedifrago, se non fosse che ciò mette in dubbio la sua paternità con un figlio nullafacente.
Tratto da un “piece” teatrale il testo ne risente molto nel ritmo e nella struttura narrativa. il film è composto da singole gag di sé anche divertenti, ma risultando mal amalgati tra di loro.Manca un idea di fondo convincente che permetta al soggetto un vero respiro cinematografico. Un soggetto molto teatrale e di conseguenza assai statico e bloccato che sebbene punti sulla vivacità ,personalità e fisicità del protagonista alla lunga si ripete e annoia.Cristian Claver è un vero mattatore caricandosi sulle spalle tutto il film dando il meglio di sé in questo sorta di “one man show”, ma non riuscendo a bucare fino in fondo lo schermo e far scattare la scintilla con il pubblico.
La regia è semplice, pulita e ruota tutto intorno al personaggio di Michel, ma appare fredda, compassata e priva di sussulti nonostante un film nevrotico e rumoroso.
Il finale è la parte più riuscita ed emozionante del film che rende l’egocentrico ed egoista Michel più umano e simpatico agli occhi dello spettatore che non può non essere curioso di ascoltare il faticoso disco.
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