Recensione/Cinema
A cura di Vittorio De Agrò.
Il biglietto d’acquistare per “Truman un vero amico è per sempre” è: Ridotto.
“Truman un vero amico è per sempre” è un film del 2016 diretto da Cesc Gay, scritto da Cesc Gay e Tomàs Argay, con: Ricardo Darin, Javier Camara e Dolores Fonzi.
Chi trova un amico, trova un tesoro.
Il cane è il migliore amico dell’uomo.
L’amicizia è l’unico sentimento capace di legare due persone in maniera lunga e duratura.
Cicerone sull’amicizia ha scritto probabilmente il suo testo più bello e importante.
Il regista Cesc Gay ha voluto con questo film rendere omaggio al valore e profondità di tale sentimento sia tra due persone e sia tra l’uomo e il proprio cane.
Due storie d’amore e d’amicizie che si fondono e si mescolano toccando il cuore dello spettatore.
L’amicizia non conosce limiti di spazio e di tempo e lo spettatore ha conferma di tale verità quando osserva all’inizio del film,Tomas (Càmara), uno dei protagonisti della nostra storia, prendere un aereo dal Canada per Madrid per rivedere e riabbracciare il vecchio amico Julian (Darin), malato terminale di cancro.
Attenzione, non ha inizio però un film strappalacrime e tragico, dove i due protagonisti si confrontano sul tragico e cinico destino, né tantomeno lo spettatore assiste alla catarsi liberatoria del moribondo.
Non è però la versione spagnola del film francese “Le Invasioni Barbariche” di qualche anno fa incentrato sulla dolce morte e sul commovente addio del malato terminale ai vecchi amici. Nulla di tutto ciò
Julian è consapevole del proprio destino e non intende sprecare il tempo che gli rimane a compatirsi. Ha deciso di non continuare la chemioterapia perché si rifiuta di sottoporsi all’accanimento terapeutico. Semmai il suo vero problema è trovare dei nuovi e affidabili padroni per il suo amato cane Truman.
Così accompagnato dall’amico Thomas, inizia una sorta di casting per trovare le persone più adeguate al ruolo. E’ una commedia sull’amore e sulla vita, essendo però la morte conviviale di pietra.
Thomas e Julian, anche se sono diversi nei caratteri e abbiano fatto scelte differenti nel corso degli anni, sono l’uno il sostegno dell’altro e soprattutto rappresentano i reciproci Grilli Parlante. E’ la storia di un’amicizia virile, solida eppure intrisa di affetto e stima reciproca.
Il film presenta un impianto narrativo di stampo teatrale evidenziando così un ritmo non particolarmente brillante e incisivo. Ciò nonostante è invece costante il pathos narrativo tale da appassionare e coinvolgere fino alla fine lo spettatore.
La forza del film è sicuramente rappresentata delle felici e intense interpretazioni dei due attori: Ricardo Darin e Javier Càmara. E’ difficile e forse non corretto stabilire chi tra i due sia il più bravo e convincente nei rispettivi ruoli. Entrambi riescono, con talento e umanità, a dare ai loro personaggi una forza, un’autenticità e credibilità davvero di primo livello. Rappresentando il simbolo di un’amicizia che tante volte a scuola abbiamo letto e studiato nei testi dei classici greci e latini.
Il finale è aperto e, anche se in parte prevedibile, risulta di grande impatto emotivo e partecipativo nel rappresentare con pochi gesti e parole di quanto sia forte e importante davvero un legame di amicizia tra due persone anche al di là della morte.
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