APPUNTAMENTO AL CINEMA : THE BOY

Recensione/Cinema

A cura di Vittorio De Agrò

Il biglietto d’acquistare per “The Boy” è : Omaggio.

the boy

“The Boy” è un film del 2016 diretto da William Brent Bell, scritto da Stacey Menear, con: Lauren Cohan, Rupert Evans, James Russell, JimNorton, Diana HardCastle

Cari Lettori,

Ho più di problema: sto invecchiando, ingrassando, perdendo i capelli e soprattutto quando vedo un film di genere horror, tendo ad addormentarmi. E’ più forte di me.

Due anni fa spinto da amici decisi di vedere “Annabelle”, il prequel dell’acclamato”L’Evocazione”, e fu un piacevole russare.

Avevo promesso a me stesso che avrei evitato in futuro altre esperienze con film del genere.

Il tempo delle mele e pure delle bambole è ormai finito, pensavo.

Ho sbagliato, perché per gli sceneggiatori americani, invece le bambole sono diventate il mezzo per mettere paura. Come cambiamo i tempi!

Quale sia, in vero, il passaggio mentale che abbia portato a questa scelta autoriale, mi sfugge, comunque essendo un recensore masochista ho voluto dare una chance al film “The Boy”.

L’idea di partenza della sceneggiatrice Menear, è anche interessante, ovvero di descrivere attraverso Greta (Cohnan) giovane e bella protagonista della storia, il classico e sempre attuale tema di come spesso una donna sia costretta alla fuga da un uomo violento e quanto possa essere doloroso perdere un figlio.

L’americana Greta per scacciare l’orribile e recente passato si rifugia nella verde e isolata campagna inglese, accettando di fare da babysitter al piccolo Brahms, figlio dell’eccentrici e inquietanti coniugi Heelshire

Solo che Brahms non è un bambino qualunque, è bensì una bambola!

Greta superato lo stupore iniziale, lasciata sola in casa con Brahms, si rende conto che la bambola propria muta non è.

Senza volervi svelare altro della trama assai prevedibile e noiosa, è opportuno sottolineare che più un vero film horror, lo spettatore deve prepararsi alla visione di un thriller psicologico fondato in larga parte sulle capacità interprative, a mio avviso, non eccelse della’attrice protagonista Lauren Cohan, divenuta popolare grazie alla serie Tv “Walking Dead”.

Chi è veramente Brahms? Che cosa vuole da Greta? Perché è stata scelta come babysitter? La sceneggiatura dopo un inizio promettente perde colpi finendo per diventare un minestrone riscaldato e poco appetitoso di cose già viste.

Un film che ha pochi momenti di vera suspense e con un ritmo narrativo assai blando e compassato.

Magari agli amanti del genere potrà suscitare curiosità e interesse, ma la stessa regia televisiva e alquanto monotona non aiuta il coinvolgimento dello spettatore.

Il finale è alquanto caotico e precipitoso, forse, sperando in un sequel della storia.

Lo spettatore, dopo la visione di questo film, tornando a casa non potrà non può guardare con occhi diversi i suoi giocattoli d’infanzia e averne cura per non farli arrabbiare.