APPUNTAMENTO AL CINEMA : “SHUT IN”

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Recensioni /Eventi: Shut In
A cura di Vittorio De Agrò
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Il biglietto d’acquistare per “Shut in” è: Neanche regalato (Con Riserva)
“Shut in” è un film del 2016 diretto da Farren Blackburn, scritto da  Christina Hodson, con :  Naomi Watts, Jacob Tremblay, Oliver Platt, Charlie Heaton, David Cubitt, Tim Post, Crystal Balint, Clémentine Poidatz.
L’amore materno è talmente forte, avvolgente e totale che impedisce di vedere i difetti e limiti dei propri figli.
L’amore di una madre può a volte essere causa di terribili e tragiche conseguenze permettendo al figlio di compiere azioni gravi e tragiche.
Naomi Watts veste i panni di Mary una psicologa infantile. La donna vive e lavora senza mai allontanarsi dalla sua casa, dove riceve a domicilio i suoi pazienti e soprattutto si occupa del figliastro diciottenne Stephen (Heaton), ridotto in stato vegetativo dall’incidente stradale in cui è morto il marito Richard. Quando resta coinvolta nella misteriosa sparizione di uno dei suoi pazienti, il piccolo Tom( Temblay), Mary comincia tuttavia a essere perseguitata da strani eventi che condurranno a un’agghiacciante scoperta che lascerà tutti col fiato sospeso.
Shut in è un brutto ibrido tra i generi horror e thriller non riuscendo ad avere nessun pregio dei due e invece evidenziando i limiti e i difetti che sono tipici di un film incapace di avere una precisa e chiara identità drammaturgica e narrativa.
Shut In vorrebbe trasmettere allo spettatore paura, suspense e pathos, ma piuttosto regala una storia noiosa, prevedibile e abbastanza prevedibile e con una messa in scena poco incisiva e credibile.
La sceneggiatura saccheggia a pieni mani in alcuni film cult di genere come “Shinning”, “Cape Fear” e “Le Verità Nascoste”, ma finendo per costruire un testo confuso e deludente. La storia fatica a decollare ed avvolgere lo spettatore e solamente nella parte finale riesce ad avere un maggiore ritmo e carica emozionale per merito di una Naomi Watts volenterosa, esperta e talentuosa, ma non sufficiente a salvare la pellicola da una disarmante e noiosa banalità sia strutturale che registica.
I due giovani coprotagonisti  Charlie Heaton e Jacob Tremblay dimostrano di avere un potenziale recitativo interessante, sebbene i loro rispettivi personaggi appaiano forzati e poco credibili, meritando comunque di essere seguiti nel prossimo futuro.
Una madre deve amare un figlio o figliastro sopra ogni cosa, ma a volte il troppo amore come ci insegna il drammatico finale può portare a un passo a un orrore senza fine.