Recensioni ed Eventi
A cura di Federica Rizzo
Tratto dall’omonimo e pluripremiato romanzo di Patrick Ness, anche autore della sceneggiatura, Sette Minuti dopo La Mezzanotte è una favola dark che mescola dramma e fantasy. La vita di Conor (Lewis MacDougall) non è facile: a scuola è vittima di bullismo, odia sua nonna (Sigourney Weaver) e suo padre vive oltreoceano. Ma soprattutto, è sul punto di affrontare una tragedia insopportabile: l’imminente morte di sua madre (Felicity Jones). Ogni sera, dopo la mezzanotte, una maestosa creatura con le sembianze di un albero si presenta alla finestra della stanza di Conor, proponendo di raccontargli tre storie, in un sottile percorso di ricerca della verità e della speranza.
Fiaba gotica commovente e intensa, Sette Minuti dopo La Mezzanotte è un film che parla della paura della perdita. Anche se il personaggio principale è un ragazzino, non c’è il tentativo di mentire o edulcorare situazioni tragiche o aprirsi a sentimentalismi. Bayona, già autore dell’horror The Orphanage e del dramma claustrofobico The Impossible, prende sul serio i sentimenti del suo protagonista. Non considera il bambino come un essere umano in attesa di diventare grande, ma come una persona che vive a pieno, che sperimenta tutti i sentimenti, il dolore, la gioia, la paura, la fiducia, i problemi e la felicità.
Tre racconti più uno per giungere alla fine di un percorso di dolore e di crescita dove in fondo sai già cosa c’è ad attenderti e non c’è scampo per quello, ma un percorso in fondo al quale Sette Minuti dopo La Mezzanotte ti lascia intravedere anche una luce, una speranza, che non è semplice consolazione ma è la presa di coscienza legata alla verità che è la vita. Una storia commovente, che tocca in modo sincero numerose corde emotive, non risultando mai stucchevole o patetica, anzi, a volte, fin troppo feroce.
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