APPUNTAMENTO AL CINEMA : “Orgoglio, Pregiudizio e zombie”

Orgoglio Pregiudizo e Zombie

Recensioni ed Eventi/ Cinema

A cura di Vittorio De Agrò

 

Il biglietto d’acquistare per “Orgoglio, Pregiudizio e Zombie” è: 3) Di pomeriggio

“Orgoglio, Pregiudizio e zombie” è un film del 2016 scritto e diretto Burr Steer, tratto dal romanzo-best seller onomino di Seth Grahame –Smith, con :Lily James, Sam Riley, Jack Huston, Douglas Booth, Matt Smith, Charles Dance, Lena Headey

Leggere i classici della letteratura, ci insegna la scuola, dovrebbe essere il pane quotidiano di ogni studente. E se magari siete stati un po’ svogliati all’epoca, è vostro compito recuperare in età adulta.

Quanti di voi hanno dovuto subire queste ramanzine culturali dai professori, prima, e poi dai rispettivi genitori e infine amici? Tanti, vero? E quanti di voi hanno reagito sbuffando annoiati? Sempre tanti, immagino.

Ebbene se per una volta il cinema vi desse l’opportunità di colmare questa grave lacuna dando uno sguardo diverso a un cult della letteratura inglese come “Orgoglio e Pregiudizio” di Jean Austin come reagireste?

E’ davvero possibile, vi chiederete un po’ scettici? Sì, è possibile, se siete stati, almeno una volta, lettori rock, nel leggere l’acclamato romanzo di Seth Grahme-Smith che, con creatività e originalità, ha riscritto la storia e le gesta della bella e orgogliosa Elisabeth Bennet (James) e della sua toccante storia d’amore con Mr Darcy (Riley) con un taglio dark.

Se invece siete ,davvero dei diversamente ignoranti come il sottoscritto, allora preparatevi a vedere un film divertente, originale e fantasioso nel mostrare una storia d’amore, di pregiudizi sociali, di emancipazione femminile e di orgoglio ambientata nella Londra del novecento, dove, però i nemici da sconfiggere sono dei famelici zombie. E le sorelle Bennet sono state cresciute dai genitori non a essere delle brave mogli piuttosto delle valorose e implacabili guerriere.

La donna non è considerata un ornamento semmai parte attiva nella lotta contro l’epidemia che sta mettendo a repentaglio l’umanità.

Jean Austen con “Orgoglio e Pregiudizio” ha scritto pagine memorabili di romanticismo e di bellezza narrativa assai rara, che ancora oggi fa battere i cuori di chi crede ancora all’illusione del romanticismo.

I puristi del romanzo, probabilmente, avranno difficoltà a vedere l’eroina Elisabeth così sfrontata, decisa, mascolina e abile con la spada e senza alcun timore nell’uccidere. Saranno sgomenti a osservare come Mr Darcy sia stato rivisto, anch’egli, in chiave militare, conservando però il suo aplomb e arroganza di nobile.

Sarà qui che lo spettatore dovrà vincere il suo personale pregiudizio e farsi avvolgere da un testo, che seppure presenti molti limiti, riesce a catturare l’attenzione e l’interesse regalando nella prima parte divertimento e azione grazie a un ritmo frizzante e incisivo.

E’, infatti, in parte riuscita la fusione” tra classicismo e modernità, creando una struttura narrativa agile e visivamente accattivante. Gli stessi dialoghi sono rimasti fedeli all’originale testo anche se  interprati e messi in scena con taglio giovanile e originale essendo ironici e piacevoli.

Il film perde gran parte della propria attrattiva e originalità nella seconda parte rivelando la classica coperta corta sia come contenuti sia come recitazione, diventando banale e insulso come film d’azione puro.

La regia di Steer è nel complesso godibile, pulita, a tratti creativa anche se di taglio televisivo.

Lily James che personalmente non mi aveva colpito nella versione di “Cenerentola” di Kenneth Branagh, invece come moderna e combattiva Elisabeth convince abbastanza mostrando grinta e personalità.

Sam Riley è nel complesso un dignitoso Mr Darcy, più solido e convincente nella prima parte per poi spegnersi lentamente. La coppia James-Riley è bella da vedersi e almeno in parte riescono a trasmettere qualche emozione allo spettatore.

Il resto del cast svolge il proprio singolo ruolo con dignità senza particolari sussulti, anche se merita una doverosa menzione Matt Smith che nel ruolo del “Pastore Collins” regala le scene in assoluto più divertenti e comiche del film.

Il finale aperto è la parte meno riuscita e più frettolosa del film in cui la tradizione vorrebbe il sopravvento sulla modernità senza suscitare particolari sobbalzi emotivi allo spettatore, ma invogliandolo a riprendere in mano un romanzo unico e sena tempo.