Recensione/Cinema: “Miami Beach”
A cura di Vittorio De Agrò
Il biglietto d’acquistare per “Miami Beach” è: Omaggio (ma con riserva perché, forse, per gli amanti di Vanzina pagare un biglietto pomeridiano non sarebbe dramma.)
“Miami Beach” è un film del 2016 diretto da Carlo Vanzina, scritto da Enrico e Carlo Vanzina) con: Ricky Memphis, Paola Minaccioni, Max Tortora, Emanuele Propizio, Giampaolo Morelli.
I gusti cambiano, i costumi si modificano, lo stile si evolve, ma Carlo ed Enrico Vanzina restano un punto fermo del nostro cinema.
Da quarant’anni i fratelli Vanzina raccontano l’Italia e gli italiani descrivendone virtù e vizi costruendo commedie che sono diventate dei veri cult per i fan.
I critici spesso hanno storto il naso di fronte ai film di Vanzina accusandoli di volgarità, banalità, e maschilismo.
Probabilmente i Vanzina non vinceranno mai un Oscar né un festival di Cannes, eppure rappresentano una solida realtà nel nostro panorama. Potranno piacere o no, ma le commedie dei fratelli romani hanno regalato il sorriso a diverse generazioni di pubblico.
Il sottoscritto è un loro sincero fan, cresciuto con i loro film e confesso il conflitto d’interessi nello scrivere questa recensione.
“Miami beach” è la classica commedia leggera, fresca, senza pretese che ha lo scopo di donare allo spettatore un’ora e mezza di spensieratezza e allegria a buon mercato.
Carlo Vanzina nel suo 58 film mostra al pubblico la nuova moda degli italiani di trascorrere le proprie vacanze non più nel Bel Paese, ma a Miami diventata una succursale italiana.
Miami è la nuova Eldorado dove è possibile fare vacanze tutto l’anno, fare affari e studiare. Proprio lo studio dei figli è l’incipit della nuova storia quando conosciamo due genitori con i rispettivi figli universitari, all’aeroporto di Roma, in partenza per Miami: il romano Giovanni (Tortora) con il figlio Luca (Filippo Laganà) e la milanese Olivia (Minaccioni) con la sua Valentina (Tedeschi). Mentre Lorenzo (Memphis), padre separato, s’illude di trascorrere le vacanze in Bretagna con la figlia Giulia, invece quest’ultima, di nascosto, prende un aereo con le amiche per l’America.
Giovanni e Olivia, come da copione, si detestano al primo sguardo mentre i figli finiscono per innamorarsi. Invece il preoccupato Lorenzo decide di seguire la figlia in America per riportala sana e salva a casa.
Come hanno dichiarato i Vanzina in conferenza stampa: “Miami Beach mostra il difficile e complesso rapporto tra genitori e figli e di quanto sia difficile capirsi e comunicare”.
In effetti, l’intreccio narrativo è stato costruito sull’alternarsi delle differenti gag e avventure dei diversi personaggi riuscendo però solo in parte a dare alla storia un’incisiva e convincente vis comica.
La sceneggiatura è semplice, fluida, diretta, ma priva di un mordente narrativo capace di graffiare in profondità.
La regia di Carlo Vanzina è esperta, lineare, pulita, ma di respiro televisivo e senza particolari sussulti creativi.
Il punto di forza del film è sicuramente la coppia artistica formata da Max Tortora e Paola Minaccioni capace di regalare al pubblico i momenti più brillanti e riusciti del film. I loro rispettivi personaggi sono credibili, spumeggianti e briosi creando una perfetta simbiosi e soprattutto un felice ponte emotivo con il pubblico.
L’estate è ormai alle porte, è “Miami Beach” rappresenta un modo divertente per anticiparla.
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