Recensioni /Eventi: Malarazza
A cura di Vittorio De Agrò
Il biglietto d’acquistare per “Malarazza” è: Sempre.
“Malarazza” è un film del 2017 diretto da Giovanni Virgilio, scritto da Giovanni Virgilio e Luca Arcidiacono, con: Stella Egitto, Paolo Briguglia, David Coco, Cosimo Coltraro, Antonino Frasca Spada.
Sinossi: Il film racconta la storia di Rosaria ( Stella Egitto), giovane madre, e di suo figlio Antonino (Antonino Frasca Spada) che, insieme al transessuale Franco(Paolo Briguglia) nonchè fratello della donna, sono vittime di un potere malavitoso rappresentato dal boss in declino Tommasino Malarazza(David Coco) e Piero ( Cosimo Coltraro), detto U Porcu. Per queste tragiche esistenze non sembra esserci speranza per un riscatto sociale. Ambientato a Catania, nei disagiati sobborghi(Librino) e nei quartieri degradati del centro (San Berillo), Malarazza è un film che ci porta dritti nel mondo della periferia tout court, non tanto (o non solo) in quella siciliana.
Recensione:
Ehi tu, sì sto parlando proprio con te, caro spettatore.
Se stai leggendo questa recensione probabilmente stai valutando quale film vedere al cinema in questo week end.
Se mi permetti vorrei darti una mano per compiere la scelta più giusta.
Oggi 9 novembre escono ben 8 film: 4 pellicole italiane e 4 straniere.
La proposta cinematografica è indubbiamente variegata oltre che interessante, ci sarebbe solo l’imbarazzo della scelta seguendo i tuoi gusti personali.
Ma, c’è un grande e gigantesco Ma, caro amico spettatore.
Uno di questi otto film di prossima uscita, merita d’essere messo in cima alle tue preferenze senza sé e senza ma. Sto ovviamente parlando di Malarazza di Giovanni Virgilio.
Non ti fidi di me eh? Sei perplesso? Hai storto il naso leggendo la sinossi immaginando molte, troppe assonanze narrative ed ambientali con altri prodotti come Gomorra La Serie, Romanzo Criminale, Suburra o Anime Nere?
Credi che non valga la pena spendere i tuoi soldi e soprattutto il tuo prezioso tempo con qualcosa di già visto?
Quante domande ti stai ponendo, per quanto siano legittime.
Chi ti scrive è un catanese trapianto a Roma dal lontano 1989, ma se un giorno dovesse finalmente nascere un Umberto Bossi catanese, non avrebbe remore a votarlo e seguirlo nella sua battaglia politica.
Stai tranquillo, caro spettatore, non è l’inizio di un retorico discorso politico semmai è la dichiarazione di un uomo del Sud stanco di vedersi rappresentato in TV o sul grande schermo come una macchietta o come un criminale, magari affascinante e potente, ma rimanendo sempre un modello negativo da condannare ed allontanare.
Perché, caro spettatore, come in ogni settore della vita, anche nella criminalità organizzata esistono diverse sfumature di boss e differenti situazioni personale ed ambientali dove giovani madri e i loro figli innocenti sono costretti a subire violenze fisiche e psicologiche non avendo altre alternative.
Giovanni Virgilio e Luca Arcidiacono scrivendo la sceneggiatura di Malarazza hanno voluto con coraggio, passione e talento accendere i riflettori sulla realtà di alcuni quartieri di Catania, dimenticati ed abbandonati almeno fino ad prima dallo Stato (fino ad ogni scadenza elettorale) e dopo dalla maggioranza silenziosa dei catanesi, che pur d’evitare problemi hanno accettato una presenza criminale come forma d’autorità.
Malarazza non è infatti un film di mafia, né di guerra tra bande, né il resoconto dell’ascesa e caduto di un boss.
Liberati da qualsiasi pregiudizio drammaturgico e non potrai non notare come Malarazza contenga in sé tante storie tragiche quanto belle da vedere e raccontare.
Malarazza è la storia di Rosaria, una bambina divenuta precocemente donna, moglie ed infine madre, succube prima del padre e poi di un marito dispotico, figlio del boss locale.
Rosaria non ha mai potuto scegliere nella sua vita e sogna per suo figlio un futuro diverso
Stella Egitto presta volto, corpo ed anima a Rosaria, fornendo un’interpretazione di grandissimo valore umano ed emotivo prima ancora che artistica.
Stella “quasi” si cancella nel suo personaggio, mettendo in scena con forza credibilità e talento il travaglio interiore della giovane protagonista.
Stella ,probabilmente nel ruolo più complesso della sua giovane e fortunata carriera , è riuscita a trasmettere sincere ed intense emozioni allo spettatore, assistendo e partecipando al sofferto e tragico “affrancamento” di Rosaria
Malarazza è anche la storia di Antonino, un ragazzo che non ha avuto la possibilità di poter vivere l’età del gioco, di poter esercitare il suo diritto allo studio ed ha come riferimento maschile, un padre lavativo, prepotente ed ubriacone.
Antonino deve compiere, nonostante la giovane età, la scelta più difficile: vivere la propria esistenza da Malarazza o meno
È una scelta terribile e non priva di conseguenze che Antonino accetta di compiere con coraggio.
L’esordiente Antonino Frasca Spada “sconcerta” lo spettatore per l’incredibile naturalezza nell’interpretare il suo personaggio davanti alla telecamera, non rivelando timore, imbarazzo od esitazione.
Antonino si muove sulla scena con la tranquillità e sicurezza di un veterano, possedendo personalità e carisma. È un esordio davvero inaspettato per qualità ed intensità.
Malarazza è anche la storia di Franco, un fratello, un transessuale e soprattutto l’unica guida, protezione per Rosaria ed Antonino.
Paolo Briguglia è probabilmente alla migliore interpretazione della sua carriera.
Briguglia sorprende, spiazza, commuove con il suo Franco dimostrando, se ci fossero di dubbi sul talento, sensibilità, umanità e poliedricità di un vero attore.
Anche se può apparire eccessivo, il “Franco” di Paolo Briguglia ha ben poco d’invidiare al Rayon interpretato da Jared Leto nel bellissimo film “Dallas Buyers Club” di tre anni fa.
Malarazza è anche la storia di tradimenti, brutali assassini e vizi da occultare da parte dei cosiddetti “uomini d’onore”, ma che in vero visti da vicini si mostrano essere degli “ominicch”i, con il dovuto rispetto per il genio creativo del Principe Totò.
Malarazza ha la fortuna di poter contare su validi, esperti e talentuosi attori di formazione teatrale del calibro di Lucia Sardo, David Coco e Cosimo Coltraro che sono riusciti a dare veridicità, sfumatura psicologica ed infine anima ,anche se nera, ai loro rispettivi personaggi, contribuendo a rendere Malarazza un film solido anche a livello recitativo.
Giovanni Virgilio ha diversi meriti artistici come regista, avendo evidenziato una netta crescita professionale rispetto al suo esordio di due anni fa con la” Bugia Bianca”, oltre a riconfermare coraggio, sensibilità ed interesse per delle tematiche assai scottanti e complesse e ben lungi dall’essere commerciali. Un regista che non ha paura d’avere uno stile ed identità davvero neo realista e non di mera facciata.
Molti sostengono che Paolo Sorrentino per i successi internazionali della Grande Bellezza debba ringraziare lo straordinario lavoro del suo direttore della fotografia.
Se Malarazza è un film anche bello da vedere è merito dello straordinario lavoro di Giovanni Mammolotti, direttore della fotografia, capace di catturare la vera anima ed essenza di Catania e mostrandala al pubblico dentro questo film.
Sarebbe auspicabile quanto doveroso che il nome di Giovanni Mammolotti fosse presente nella prossima stagione dei premi.
Potrei ancora continuare elogiando l’accattivante e azzeccata colonna sonora di Giuliano Fondacaro o come la preziosa presenza di Arisa, ma credo che ti abbia dato più di buon motivo per scegliere di vedere Malarazza.
Non dire poi che non ti ho avvisato in tempo
Buon Cinema!
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