Recensioni /Eventi: Il Padre d’ Italia
A cura di Vittorio De Agrò
Il biglietto d’acquistare per “Il Padre d’Italia” è: di pomeriggio (con riserva)
“Il Padre d ‘Italia “è un film del 2017 di Fabio Mollo, scritto da Fabio Mollo e Josella Porto, con: Luca Marinelli, Isabella Ragonese, Sara Putignano. Essere genitore fa parte della natura dell’essere umano? E non esserlo? Cosa è naturale e cosa contro natura? Oggi avere trent’anni in Italia significa essere ancora dipendere dalla famiglia e quando si è fortunato ad avere un lavoro precario e senza alcuna prospettiva di futuro. L’idea di formare una famiglia non solo è un lusso, ma è qualcosa di lontano ed impensabile. Chi invece come la comunità LGBT sogna il matrimonio e desidera una famiglia, le vengono negate dalle istituzioni. Ma tra i gay, c’è chi non si sente proprio al gran passo e diventare grande. È questo il caso di Paolo (Marinelli), uomo di 30 anni che lo spettatore conosce all’inizio della storia, mentre si trova solo e crucciato in una discoteca mentre osserva una coppia di uomini che balla in pista. Paolo si avvicina alla coppia e discute con uno dei due in modo animato. Intuiamo che tra i due c’è stato un passato intenso che li lega e notando lo sconforto e delusione di Paolo mentre fugge dalla discoteca, quando si imbatte letteralmente in una giovane donna incinta, in difficoltà, di nome Mia (Ragonese). Paolo, senza rendersene neanche conto, si ritrova travolto dalla vulcanica donna e nella sua problematica vita, decidendo di accompagnarla in un viaggio in pullman da Torino fino in Calabria, terra natia di Mia. È un viaggio non solamente letterale, ma soprattutto dello spirito ed emozioni, dove queste due anime solitarie e diverse si ritrovano a combaciare come due perfette metà, sebbene con storie differenti ed opposte. Mia è una donna libera, indipendente, in contrasto con la propria famiglia e ha scelto di proseguire la maternità, Paolo, cresciuto in un orfanotrofio, ha chiuso una lunga storia con il suo compagno, perché non voleva costruire un futuro, pensando “Fuori natura ” una famiglia per i gay. Questo viaggio cambierà e segnerà per sempre le vite dei due protagonisti e soprattutto Paolo troverà la forza e le motivazioni per uscire dall’angolo e sorridere nuovamente al mondo. Fabio Mollo scrive una road movie esistenziale ed intimo che presenta echi dolaniani nella sensibilità e capacità soprattutto nel sapere armonizzare in modo efficace la colonna sonora con l’accompagnare le dinamiche dei due personaggi e i loro mutamenti emotivi. la prima parte è sicuramente più riuscita lineare, incisiva sul piano narrativo e coinvolgente e fluida nel suo sviluppo scenico e registico. la seconda parte risulta più caotica e confusionaria, avendo mescolato più tematiche dalla famiglia allo scontro generazionale e il futuro dei singoli personaggi, perdendo così una chiara linea narrativa ed identità e risultando meno incisiva come pathos e più sottotono come ritmo narrativo. La coppia formata da Luca Marinelli ed Isabella Ragonese è nel complesso di buon livello sul piano del talento e della personalità scena e soprattutto mostrando una discreta alchimia umana e personale, trasmettendo vive e sincere emozioni allo spettatore. Personalmente abbiamo trovato Isabella Ragonese maggiormente nel personaggio e più credibile ed intensa nel ruolo di Mia, così fiera e allo stesso tempo desiderosa di protezione ed affetto. “Padre d’Italia” magari per una parte del pubblico apparirà eccessivamente manieristico e ridondante, ma ciò nonostante il finale anche sé melenso trasmette speranza e fiducia nel futuro per le nuove generazioni.
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