Recensione /Cinema
A cura di Vittorio De Agrò
Il biglietto d’acquistare per “Gueros” è: Neanche regalato (Con riserva.)
“Gueros” è un film del 2015 diretto da Alonso Ruizpalacios, scritto da Alonso Ruizpalacios e Gibran Portela, con: Tenoch Huerta, Sebastian Aguirre, Ilse Salas, Leonardo Ortizgris, Alfonso Charpener.
Ci sono film che, a prima visione, ti suscitano il desiderio di scappare urlando dalla sala o nei migliori di casi riescono a regalarti un’ora e mezza di meritato riposo.
Confesso che sono stato tentato di collocare “Gueros” per molti aspetti in questa categoria, ma dopo una notte di riflessione ritengo che si debbano concedere alcune attenuanti.
“Gueros” è, infatti, un film particolare, filosofico, affascinante, simbolico e ricco di metafore dal punto di vista delle immagini.
L’intento di Ruizpalacios di raccontare l’anima del Messico e dei messicani attraverso la storia di quattro giovani protagonisti, di fatto, è in larga parte un esercizio cinematografico molto autoreferenziale e rarefatto.
La stessa ambientazione temporale di portare lo spettatore nel 1999 nel pieno della lotta sociale e civile degli studenti universitari per mantenere gratuito il diritto allo studio non convincendo fino in fondo. Manca quella forza storica incisiva capace di mostrare e approfondire la crisi della società e i conflitti di classe. E’una rappresentazione stereotipata e retorica incapace di creare una vera scintilla emotiva con il pubblico.
La struttura narrativa è un ibrido poco attrattivo e confusionario. Essendo divisa tra l’instabilità sociale del Paese e la storia personale del turbolento adolescente Tomas (Augirre) mandato dalla madre a casa del fratello Sombra, studente universitario affetto da crisi di panico e di come loro con altri due amici decidano di intraprendere un viaggio per incontrare Epigmenio il cantante rock amato anche dal loro defunto padre.
“Gueros” è un road movie elitario e intellettuale, ma con una fotografia raffinata, delicata, intensa e puntuale che soddisfa l’occhio dello spettatore.
La regia di Alonso Ruizpalacios è sicuramente originale, innovativa, fresca, creativa e coraggiosa nel costruire un prodotto non comune pur essendo un’opera prima.
Il giovane cast è volenteroso e dignitoso nelle rispettive interpretazioni, senza però riuscire ad andare una striminzita sufficienza artistica.
“Gueros” non è un film semplice e di facile comprensione, ma resta comunque una pellicola con dei pregi artistici che possono dare uno stimolo alla visione.
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