APPUNTAMENTO AL CINEMA: “Collateral Beauty”

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Eventi /Recensioni : Collateral Beauty
A cura di Vittorio De Agrò
Il biglietto d’acquistare per “Collateral Beauty” è : Omaggio.

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“Collateral Beauty” è un film del 2016 diretto da David Frankel, scritto da Allan Loeb, con: Will Smith, Kate Winslet, Edward Norton, Helen Mirren, Michael Pena, Naimi Harris, Keira Knightley.

Tutti almeno una volta hanno amato, desiderato più Tempo e pensato e temuto la Morte, essendo i tre elementi portanti dell’esistenza di ogni individuo.
Amore, Tempo, Morte, croce e delizia dell’uomo che ci accompagno, ci osservano e per lo più sono giudici silenti, invisibili e insensibili alle nostre richieste e desiderio e infine suppliche.
Che cosa faremo se avessimo la possibilità di averli davanti a noi?
Come reagiremo dopo aver subito un lutto tragico privandoci di un nostro caro e magari di un figlio piccolo?
Può la nostra vita andare avanti dopo un lutto di tale portata?
A seguito della morte per un tumore della figlia di sei anni, Howard Inlet (Smith) importante e brillante dirigente pubblicitario di New York decide di vivere la sua vita senza più l’entusiasmo di una volta. A quel punto, i suoi amici e soprattutto soci Whit(Norton) Claire(Winslet) e Simon (Pena) preoccupati per il futuro dell’azienda escogitano un piano drastico per evitare il fallimento e sperando di scuotere l’amico. Dopo aver assunta un’investigatrice privata che gli rivela che Howard trascorre le sue giornate in solitudine e scrivendo lettere al Tempo, all’Amore e alla morte sfogando così la sua rabbia e dolore. I tre amici per dimostrare l’instabilità mentale di Howard assumono tre attori di teatro: Brigitte(Mirren), Amy(Knightley) e Raffi (Latimore) facendoli interpretare le tre entità invocate da Howard. Un piano curioso e originale per spingere l’amico al limite, costringendolo a confrontarsi con la realtà e quanto invece sia chiuso nel suo mondo di dolore e isolamento.

L’idea drammaturgica di partenza del film, sebbene non sia originale, è sicuramente interessante e forte nel rappresentare e mostrare quanto un dolore, un lutto possa annullare una persona anche di successo e tramutarlo in un automa rabbioso e sofferente sordo a qualsiasi tentativo d’aiuto da parte di amici e parenti.
Il problema di “Collateral Beauty” si rivela essere però poi nel suo sviluppo narrativo e strutturale deboli, retorici, leggeri e senza alcuna profondità e consistenza né nella costruzione dei personaggi nel rendere credibili e convincenti i dialoghi.
Si ha la sensazione di assistere a una lezione tra il New Age e filosofia orientale su cui si basa ad esempio la tanto amata e praticata disciplina della Yoga.
Per uno spettatore amante del pane e salame questo genere di argomenti e concetti non possono che apparire come “aria fritta” se non scatenarli una profonda irritazione e noia.
Il film ha però il pregio di aver a disposizione un cast di talento oltre di grandi firme che almeno in parte rende più digeribile e in parte godibile il film.
Anche se Will Smith sembra interpretare lo stesso personaggio visto e ammirato in “Sette Anime” e Alla ricerca della felicità” ed Edward Norton nel ruolo dell’amico a metà strada tra il Giuda e il compassionevole amico convince solo in parte.
Sono maggiormente a fuoco le figure femminili con una particolare menzione alla solida, elegante e magistrale performance di Helen Mirren nel ruolo della Morte di mezz’età.
La regia di David Frankel è pulita, precisa, ma senza particolari guizzi e in alcuni momenti è irritante nel voler assecondare lo spirito zen del film senza dare una vera, chiara identità al film e generando un ritmo e pathos narrativo piuttosto altalenanti.

“Collateral Beauty” è un film che sicuramente dividerà profondamente il pubblico: c’è chi lo amerà piangendo copiosamente alla fine della proiezione e chi si risveglierà sbadigliando dopo un lungo sonno, entrambi gli schiarimenti però rifletteranno con commozione come un ritrovato amore per sé stessi o per il proprio partner possa aiutare ad uscire dal buio del dolore e ricominciando a vivere.