Recensione / Cinema: Agnus Dei
A cura di Vittorio De Agrò
Il biglietto d’acquistare per “Agnus Dei” è: Ridotto
“Agnus Dei” è un film del 2016 diretto Anne Fontaine, scritto da Sabrina B. Karine, Alice Vial, con : Lou de Laâge, Agata Buzek, Agata Kulesza, Vincent Macaigne, Joanna Kulig.
Nei conflitti non esistono solamente le vittime cadute in battaglia e i soldati feriti durante i combattimenti. Sono soprattutto le popolazioni civili a subire i maggiori e più drammatici segni del conflitto a causa della barbarie che si diffonde tra gli uomini che meschina scusa d’indossare una divisa si sentono al di sopra di legge o condotta morale. Le donne sono soprattutto vittime di violenze, stupri e umiliazioni e non importa se esse indossino un abito talare. Ogni guerra è piena di storie orribili e infamanti di cui sono macchiati milizie di diverso colore e fede politica. La nostra memoria non può tornare a Sarajevo e agli stupri di massa commessi dalle milizie di Mladizic per seguire il folle progetto di pulizia etnica.
Anne Fontaine con il nuovo film decide di portare alla luce un fatto tragico realmente accaduto in Polonia nel 1945 al termine del secondo conflitto mondiale, quando l’esercito sovietico aveva preso possesso del martoriato paese polacco e di sottoporlo dopo l’invasione sanguinaria nazista a un altrettanto feroce e devastante dominio.
Mathilde (De Laagè), un giovane medico francese della Croce Rossa, è in missione per assistere i sopravvissuti della Seconda Guerra Mondiale. Quando una suora arriva da lei in cerca di aiuto, Mathilde viene portata in un convento, dove alcune sorelle incinte, vittime della barbarie dei soldati sovietici, vengono tenute nascoste. Nell’incapacità di conciliare fede e gravidanza le suore si rivolgono a Mathilde, che diventa la loro unica speranza.
Allo spettatore più sprovveduto può sembrare la trama di un film dell’orrore, ma è invece la tremenda realtà che la regista francese rievoca dopo aver fatto lunghe e complesse ricerche sui questi fatti e leggendo i diari del giovane medico riguardanti quei mesi in Polonia.
Mathilde è una giovane donna d che ha scelto di arruolarsi spontaneamente nella Croce Rossa francese, ha idee politiche comuniste, quando si trova davanti queste piccole, giovani e fragili donne prima che suore, traumatizzate e bisognose di cure non esita a prestarle soccorso. Mathilde è aiutata in questa difficile missione da suor Maria(Buzek), che sebbene sia fedele e obbediente alla rigida e conservatrice Madre Badessa(Kulesza), si rende conto che le sue sorelle necessitino di un aiuto e sostegno medico oltre umano per superare questa difficile prova.
Come si può mantenere la fede in Dio e mantenere i voti dopo aver subito una violenza simile si domanda Mathilde e se lo chiede lo stesso spettatore assistendo al susseguirsi di scene di nascite di bambini che rappresentano allo stesso tempo amore e simbolo di un indelebile dolore e trauma?
“Agnus Dei” è un film toccante, delicato che scuote il pubblico per la sua tematica cruenta e forte e perché soprattutto fa interrogare chiunque sia esso credente o meno, se sia giusto che una donna accetti di diventare madre e possa amare il proprio neonato, nonostante tutto.
Le autrici firmano una sceneggiatura ben scritta, semplice, diretta e lineare capace di creare un inteso e costante climax emotivo e drammatico senza mai cadere nel retorico e nell’eccesso. I dialoghi sebbene siano rari e scarni risultano coinvolgenti, intensi e ben interpretati.
La regia di Anne Fontaine è asciutta, essenziale, snella e abile nel costruire un impianto narrativo vivo, credibile e naturale, anche se di respiro televisivo e magari forse troppo lungo nel finale.
L’intero cast è di assoluto talento, ricco di personalità, sensibilità e capacità interpretativa.
I bambini sono il futuro dell’umanità e anche se nati dall’orrore e dalla violenza devono essere accolti e amati come ci suggerisce il bel finale.
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