Cattivissimo Me 3 – Recensione
A cura di Federica Rizzo
Diretto da Pierre Coffin e Kyle Balda – il primo, già regista dei precedenti capitoli, aveva collaborato con Balda per la realizzazione dello spin-off dedicato ai Minions – il terzo capitolo del franchise Illumination, Cattivissimo Me 3, riporta in sala Gru e Lucy che dopo una missione andata male vengono licenziati entrambi da AVL (Anti-Villain League). Rimasti senza lavoro e senza prospettive, i coniugi devono rivelare alle tre bambine (Margot, Edith e Agnes) la dura verità. Nonostante tutto però, le buone notizie arrivano in fretta e Gru scopre di avere un fratello gemello di nome Dru, ma questi è tutto il contrario del protagonista pelato: dopo le prime titubanze i due andranno d’accordo e Dru vorrà portare nuovamente sulla strada della “cattiveria” suo fratello gemello.
Divertissement trasversale, pieno di azione e di ironia, arricchito da un comparto tecnico eccellente, Cattivissimo Me 3 si snoda fra la famiglia ancora da costruire sia per Gru che per Lucy, che tenta goffamente di fare la madre con le tre orfanelle, mettendoci tutta se stessa e tutto il cuore, oltre che un po’ di sano coraggio, e fra tutta una serie di elementi meta-testuali del cinema e della tv dei revival dei tempi passati. Gustosamente sopra le righe e caricaturale il bizzarro villain Balthazar Bratt, doppiato nella versione originale da Trey Parker (in Italia da Paolo Ruffini). Un ragazzino pestifero dimenticato dallo star system, imprigionato nel corpo di un adulto e circondato di gadget anni ’80, comprese le proprie action figures. Un cattivo ‘non cattivo’ impegnato nella vendicativa missione di distruggere Hollywood, responsabile della cancellazione del suo show e del successivo oblio mediatico. Tra un passo di ballo alla Michael Jackson e un assolo di tastiera di Jump, una caratterizzazione in grado di strappare più di un sorriso, specie al pubblico ultra trentenne.
Colori sgargianti, linee rotonde e morbide, ma sopratutto una grande fluidità e coesistenza rimangono le caratteristiche più evidenti del film, nel quale ritroviamo, nel comparto musicale, Pharrell Williams, con nove brani di grande impatto. Tra i tanti, spiccano un Freedom, dal tono politico e sociale, e per gli amanti degli anni 80, gli a-ha con Take on Me, Michael Jackson, Madonna e così via. Ovviamente c’è anche un intero brano fatto dai Minions, che farà ridere più a un italiano che un americano, ma in fondo è proprio il caso nostro.
Cattivissimo Me 3 è ancora un’avventura per tutta la famiglia, che parla, per l’appunto, di famiglia e di cambiamento, un film trasversale in grado di far divertire di gusto i più piccoli e di strappare qualche sincero sorriso ai più grandi. Non ci si annoia mai vedendo Cattivissimo Me 3 che con un’ironia varia e ricercata tenta di far divertire tutta la sua platea, ma con l’opportunità di fermarsi a riflettere e di respirare un’atmosfera anni ’80 che è sempre sinonimo di entusiasmo, energia, libertà.
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