Recensioni /Eventi: La Melodie
A cura di Vittorio De Agrò
Il biglietto d’acquistare per “La Melodie” è: Omaggio(Con Riserva).
“La Melodie” è un film del 2017 diretto da Rachid Hami, scritto da Rachid Hami, Guy Laurent, con : Kad Merad, Samir Guesmi, Jean-Luc Vincent, Alfred Renely, Slimane Dazi, Mathieu Spinosi.
Sinossi:
Simon, un famoso musicista ormai disilluso, arriva in una scuola alle porte di Parigi per dare lezioni di violino. I suoi metodi d’insegnamento rigidi non facilitano il suo rapporto con degli allievi problematici. Tra di loro c’è Arnold, un timido studente affascinato dal violino che scopre di avere una forte predisposizione per lo strumento. Grazie al talento di Arnold e alla incoraggiante energia della sua classe, Simon riscopre a poco a poco le gioie della musica. Riuscirà a ritrovare l’energia necessaria per superare gli ostacoli e mantenere la promessa di portare i bambini a suonare alla Filarmonica di Parigi?
Recensione:
I cugini francesi sono complessivamente delle brave persone, ma hanno un piccolo grande problema: la Grandeur.
Nonostante la loro stessa Storia nazionale gli dimostri come sia sconsigliabile incaponirsi, non riescono proprio a vaccinarsi da questa sindrome finendo spesso per farsi male.
Vi starete chiedendo che cosa c’entri la Grandeur francese, con la recensione del film “la Melodie”. Molto, caro lettore, purtroppo c’entra molto.
“La Melodie” doveva essere nelle intenzioni drammaturgiche dei due sceneggiatori la risposta francese alla celebre serie americana “Saranno Famosi” e al meraviglioso e duro “Whiplash”” di Damien Chazelle.
Volendo però i due autori aggiungere nella sceneggiatura un tocco d’autorialità e realismo, ecco spiegata la scelta d’ambientare il plot narrativo in una scuola di periferia parigina, dove convivono ragazzi francesi di diversa etnia e colore.
Il messaggio da veicolare doveva essere duplice: La Musica supera ed annulla ogni differenza sociale e culturale, offrendo altresì una possibilità di riscatto al disilluso e burbero insegnate e l’affermazione di nuovo giovane talento, per ripagarlo dall’assenza di una figura paterna fin dalla nascita
Non vogliamo però essere accusati di cinismo o d’insofferenza culturale nei confronti dei cugini francesi, quanto piuttosto evidenziare la nostra delusione per un progetto artistico ambizioso sulla carta quanto piuttosto deludente e freddo nei fatti.
“La Melodie” sebbene abbia un impronta più televisiva che cinematografica resta nel complesso un prodotto dignitoso sul piano narrativo e registico e decisamente apprezzabile a livello recitativo.
Kad Merad, divenuto popolare in Francia grazie al successo della brillante commedia “Benvenuti al Nord”, rivelando un grande talento comico ed esuberanza scenica e fisica, ha dimostrato con la performance in “La Melodie” di possedere un’inaspettata poliedricità recitativa oltre che una notevole abilità nel trasformarsi anche fisicamente
Infatti Kad Merad mettendo da parte i suoi pezzi forti, scompare dentro il personaggio di Simon.
Lo spettatore potrebbe fare fatica anche a riconoscerlo durante la prima scena. Infatti Simon è calvo, indossa degli occhiali, è un uomo schivo, di poche parole, ha uno sguardo malinconico, triste, forse arrabbiato.
L’interpretazione sorprendente di Kad Merad potrebbe essere un motivo più che valido per andare a vedere “Le Melodie”, ma inoltre lo spettatore avrà modo di scoprire ed apprezzare i giovanissimi e bravi interpreti del cast, davvero sorprendenti nell’essere così naturali e credibili nei rispettivi ruoli di studenti, non rivelando alcun timore o indecisione sulla scena.
“La Melodie” stenta a decollare come pathos e ritmo narrativo riuscendo solamente in parte a coinvolgere ed emozionare lo spettatore.
Il finale, seppure scontato, regala comunque una sincera e sentita emozione allo spettatore finalmente commosso dalla bellezza e potenza della musica.
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