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Recensioni /Eventi: Lady Bird
A cura di Vittorio De Agrò

Il biglietto d’acquistare per “Lady Bird” è: Ridotto

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“Lady Bird” è un film del 2017 scritto e diretto da Greta Grewig, con : Saoirse Ronan, Laurie Metcalf, Tracy Letts, Lucas Hedges, Odeya Rush, Timothée Chalamet, Kathryn Newton, Jake McDorman, Lois Smith, Laura Marano.

Sinossi:
Lady Bird è il sofisticato, ricercatissimo soprannome che l’adolescente Christine MacPherson (Saoirse Ronan) sceglie per sé stessa. Nata e cresciuta a Sacramento, in California, Christine sogna di trasferirsi in una grande città cosmopolita della costa orientale (“o nel luogo in cui gli scrittori si appartano nei boschi”) per frequentare una prestigiosa università dove vivere avventure e scovare opportunità a ogni angolo. Giunta all’ultimo anno di liceo, la sua domanda di ammissione al college è povera di crediti extracurriculari, così per accedere al corso di studi dei suoi sogni, la diciassettenne è costretta a iscriversi al club teatrale del suo liceo. Animata da un incontenibile spirito di ribellione, una dispettosa indole anarchica e un’ambizione sfrenata che sogna di appagare lontano da casa, Christine scoprirà nel teatro un posto accogliente, un luogo dove incontrare nuovi amici e fare nuove esperienze; un rifugio dal rapporto complicato con la madre ipercritica e affettuosa, che vorrebbe che sua figlia diventasse “la migliore versione di sé stessa”, e da un padre rimasto da poco disoccupato. Il giorno della partenza si avvicina, ma l’eccentrica Christine ha ora l’opportunità di esplorare le tappe dell’adolescenza che ha sempre rimandato: le mascalzonate, i balli scolastici, i primi amori.

Recensione:
È inutile girarci troppo intorno l’ultimo anno del liceo è senza dubbio il periodo più difficile, folle, contraddittorio, divertente, unico che qualsiasi persona abbia vissuto o vivrà.
Se poi sei una ragazza di 17 anni come nel caso di Christine (Ronan), nata e cresciuta a Sacramento per giunta nella parte “sbagliata della ferrovia”, sognando d’essere qualcuno agli occhi di una severa e rigida madre e di fare sesso per la prima volta con il ragazzo giusto, allora l’’ultimo anno scolastico può rivelarsi una vera via crucis.
Arriva finalmente nelle nostre sale “Lady Bird” di Greta Grewig, brillante esordio alla regia, nonché acclamato dalla critica di mezzo mondo e carico di premi.
“Lady Bird” a livello drammaturgico non è altro che il classico e già visto racconto di un “coming age” di una ragazza e della sua trasformazione da brutto anatroccolo a bel cigno, non solo fisicamente, ma soprattutto sul piano emotivo ed esistenziale
Allora perché molti, vi starete chiedendo, hanno gridato al “quasi capolavoro” per il film della Grewig?
Perché, caro lettore, Greta Grewig ha il merito d’aver firmato una sceneggiatura densa d’amore, d’umanità, raccontando soprattutto in modo autentico ed acuto il rapporto conflittuale quanto profondo tra una madre e una figlia, rivelandosi il vero cuore narrativo oltre che psicologico del film.
“Lady Bird” ci porta indietro nel tempo fino al 2002 negli Stati Uniti, ancora sotto shock per gli attentati dell’undici settembre e con l’inizio di crisi economica che ben presto avrebbe sconvolto tutto il mondo.
In una realtà sociale ed economica sfiduciata e sofferente, la Grewig accompagna lo spettatore nella vita di Christine, che sta vivendo il momento più travagliato della propria esistenza. Non è più una bambina né ancora una donna, eppure sente forte l’urgenza di fuggire dall’angusta Sacramento, da una famiglia costretta a tirare la cinghia dopo il licenziamento del papà e di poter studiare in Università prestigiosa dove poter dimostrare finalmente i suoi veri talenti.
Christine odia tutto della propria vita, il suo stesso nome tanto da imporre a tutti di chiamarla “Lady Bird”.
“Lady Bird” è anche la pellicola delle prime volte e delle inevitabili e dolorose delusioni amorose Si innamora di Danny (O’Neill), bravo e gentile compagno di classe, per poi vederlo baciarsi di nascosto, appassionatamente un altro ragazzo
Lady Bird decide di fare l’amore con il colto e dark Kyle (Chalamet), illusa di poter condividere la comune emozione della prima volta, per essere delusa, ancora una, volta dal disarmante cinismo del ragazzo.
“Lady Bird” segna la definitiva consacrazione e l’ingresso nell’Olimpo attoriale della giovane e talentuosa Saoirse Ronan.
Saiorse Ronan stupisce per la naturalezza, personalità e semplicità con cui regge il peso dell’intero pellicola, donando umanità, dolcezza e fragilità al suo personaggio e risultando credibile e trasmettendo emozioni al coinvolto pubblico.
Altrettanto magistrale e senz’altro meritevole della nomination ai prossimi Oscar, è la performance di Laurie Metcalf nel ruolo di madre di Lady Bird.
La Metcalf “ruba” più volte la scena alla stessa Ronan, con un personaggio scritto in modo perfetto e meravigliosamente messo in scena dall’esperta attrice.
Il resto del cast è altresì degno di una meritata e sincera menzione per aver contribuito con passione, talento ed esperienza nei rispettivi ruoli alla riuscita del film.
Greta Grewig sebbene fosse ufficialmente alla sua prima esperienza registica, ha dimostrato uno stile di racconto asciutto, sicuro, e mostrando mano ferma e esperta nel dirigere al meglio i suoi attori, e costruendo un prodotto delicato, commovente senza mai cadere nel retorico e nell’eccessivo sentimentalismo.
Il finale toccante, pacificatorio e chissà magari un pò autobiografico suggerisce a tutte le Lady Bird del mondo, come la lontananza da casa possa paradossalmente farti si maturare e contemporaneamente comprendere quanto i tuoi genitori abbiano contribuito in questo faticoso processo esistenziale.

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