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Recensione / Eventi: BigFoot Junior
A cura di Vittorio De Agrò
Biglietto: Ridotto

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“ BigFoot Junior” è un film d’animazione del 2017 diretto da Ben Stassen e Jeremie Degruson, basato sulla sceneggiatura originale “Bigfoot Junior”, scritto da Bob Barlen e Cal Brunker.

Sinossi:
Il duo di registi Jeremy Degruson e Ben Stassen (Il castello magico), firma una nuova emozionante avventura animata con protagonista il temerario figlio di Bigfoot. Bigfoot Junior si chiama Adam e non ha mai conosciuto suo padre. Quando un giorno scova una pista che può condurlo dal genitore scomparso, il ragazzino spettinato – zaino in spalla e scarpe comode – si inoltra nel folto della foresta alla ricerca di una creatura magica e leggendaria. Bigfoot non combacia con i racconti dell’orrore che lo dipingono un gigantesco mostro famelico, ma si rivela un padre affettuoso e giocherellone, impaziente di mostrare al figlioletto gli smisurati poteri dei “Piedoni”. Perché mai, allora, ha abbandonato la sua famiglia? Per proteggerla da un’organizzazione senza scrupoli intenzionata a utilizzare il suo DNA per condurre abominevoli esperimenti scientifici. Quello che Adam non sa è che gli uomini dell’organizzazione lo hanno seguito per stanare e catturare Bigfoot Senior.

Recensione :
Avviso agli spettatori attempati che probabilmente accompagneranno i propri figli a vedere questo film d’animazione : Dimenticate la simpatica e frizzante pellicola “Bigfoot e i suoi amici “del 1987 diretto da William Dear.
“Bigfoot junior” del duo registico Stassen- Degrusson si distacca narrativamente dalla classica ed abituale storia sul Bigfoot, volendo dare una nuova veste , prospettiva e profondità emotiva a questo popolare personaggio.
Come può un Gigante Peloso risultare simpatico e tenero per i bimbi d’oggi?
La risposta creativa e convincente dei due sceneggiatori nel complesso è stata trovata nell’offrire anche al Bigfoot il diritto di formarsi una famiglia e vivere forse..felici e contenti.
Il forse è dovuto al fatto che la cupidigia ed avidità possono spingere l’uomo anche a compiere atti terribili come privare un figlio del proprio padre per dieci anni.
L’incipit di “Bigfoot” è infatti inaspettatamente drammatico ed intenso per lo spettatore mentre osserva la disperata fuga nella giungla di un giovane scienziato da parte dei brutti e misteriosi uomini. con il primo, pur di non farsi catturare, disposto a buttarsi fatalmente nello strapiombo.
Chi era questo scienziato?
Lo scopriamo nella scena successiva, facendo un salto temprale di dieci anni , quando conosciamo il giovane Adam , cresciuto dalla dolce quanto coraggiosa mamma Shelley .
Adam non ha mai conosciuto suo padre, ufficialmente morto quando era solamente un bambino.
Adam è costretto a subire atti di bullismo a scuola da parte di tre suoi compagni, e durante una di queste vessazioni, si rende conto di possedere dei strani poteri: un udito sensibilissimo, una ricrescita dei capelli immediata e dei piedi improvvisamente giganti.
Adama tornato a casa, spaventato da questi misteriosi cambiamenti, scopre per caso che suo padre è ancora vivo. Deluso dalle bugie di mamma Shelley , decide di scappare di casa per conoscere la verità sull’abbandono paterno.

E’ un inizio drammaturgico molto forte e struggente a livello emozionale per un film d’animazione, temperato da un convincente stile registico e da una scrittura equilibrata nei toni e nei dialoghi.
Rendendo così la visione delicata, gradevole senza mai risultare potenzialmente opprimente e triste per un giovane spettatore.
“Bigfoot junior” si scrolla l’iniziale malinconia e cupezza nel proseguo dell’intreccio narrativo, concentrandosi sulla delicata e gioiosa scoperta di un figlio di poter contare su una figura paterna. Oltre che nel comune desiderio dei due protagonisti di voler recuperare il tempo perduto, conoscendosi e confrontandosi sulle responsabilità d’essere un Bigfoot.
“Bigfoot junior” diventa così un’emozionante e divertente racconto di ricongiungimento familiare potendo contare anche sul sostegno ed amicizia di simpatici ed intraprendenti animali.
Tutti uniti nel fronteggiare l’avido e cattivo Wallace Eastman, capo della HairCo potente e spregiudicata casa farmaceutica, disposto a tutto pur di ottenere il Dna del Bigfoot per poter vendere la capigliatura perfetta.
“Bigfoot junior”, seppure abbia qualche passaggio a vuoto a livello narrativo, riesce a trasmettere al pubblico sincere e vere emozioni ed autentici sorrisi, riscoprendo l’importanza della famiglia e della consapevolezza di rischiare tutto pur di tenerla unita e costruire insieme un futuro.

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