RECENSIONI ED EVENTI
L’INTERVISTA DI MARIA CRISTINA TORRISI
Dopo diversi anni dal suo esordio, è stata riproposta, lo scorso 23 agosto, “Nedda ‘A Varannisa, l’opera musicale scritta dagli EIRENE e ispirata alla novella “Nedda” di Giovanni Verga.
L’applaudito spettacolo, rientrante nel programma dell’estate Santantonese 2023, si è svolto nella gremita Piazza Maggiore di Aci S. Antonio, dove a dare il benvenuto agli ospiti in concerto ed al pubblico intervenuto è stato il primo cittadino Quintino Rocca, il quale ha accolto con calore ed entusiasmo il gruppo musicale, applaudendo inoltre all’opera rappresentata.
Consensi di pubblico per il dramma, che vanta di essere tra le rappresentazioni verghiane più belle.
Lo spettacolo è raccontato attraverso 11 brani, artefici dei quali sono gli EIRENE che li scrissero nel lontano 2003. Si tratta di canzoni che condensano e rendono universali le situazioni, le tradizioni, gli stati d’animo a cui va incontro la protagonista Nedda.
Gli EIRENE hanno da sempre raccontato di natura e umanità, in una chiave musicale che conduce lo spettatore in un continuo immedesimarsi di fatti di ieri e di oggi, dove il personaggio Nedda diventa eroe avvincente nell’imperituro gioco tra bene e male. Di tale opera, l’Università di lettere e filosofia di Catania ne ha lodato il valore critico che, fino a quel momento, si era dato al ciclo “dei vinti”.
Ospite di Nuove Edizioni Bohémien è il cantante del gruppo, Lorenzo, con il quale ho realizzato una intervista.
1 Lorenzo, parliamo dei brani.
– Ciascun brano potrebbe stare da solo per come è stato concepito, ma insieme compongono il quadro, così come farebbe un pittore impressionista. “Nedda ‘A Varannisa” forse è considerata un’ opera minore rispetto alla nota “Cavalleria Rusticana” ma è senz’altro una perla originale nel panorama del teatro musicale o musical. La protagonista non è vinta dal destino ma dalle sovrastrutture umane, dagli strati sociali, dalle consuetudini, e dalle tradizioni non sempre folkloristiche.
2 La particolarità di questa Opera.
– L’opera ha richiamato l’attenzione dell’Università perché abbiamo messo in discussione il Ciclo dei Vinti. Giovanni Verga nasce come giornalista e fotografo e ha una concezione della realtà talmente cruda da diventare quasi spettacolare; quindi non descrive i personaggi “vinti da un destino” ma “vinti da sovrastrutture sociali”. Lui descrive una condizione sociale, per cui noi abbiamo ripulito la concezione del Ciclo dei vinti per descrivere invece Nedda in 11 stati d’animo differenti. La protagonista ha momenti di gioia, d’amore, di bellezza, di furbizia, di allegria, ma anche momenti tragici perché la pressione delle sovrastrutture sociali condizioneranno il personaggio che diventerà, in tale contesto, “l’anima sacrificabile”, perché vittima delle punizioni derivanti dai condizionamenti sociali. Concludiamo e firmiamo il lavoro con l’originalità della formazione EIRENE: un dialogo finale tra Nedda, che è l’eroina di questo operetta melodrammatica, e la luna.
3 Parliamo della musica
– La musica, di cui sono coautore insieme a Stefano Finocchiaro, è composta da 11 brani arrangiati con 11 stili musicali differenti: dal tango argentino al rock new age; dal rap al pop; proprio perché – come affermato dal regista Antonio Faicchia che curò il musical, bisogna creare nello spettatore questo continuo flashback tra il passato il presente. Per quanto riguarda la recitazione dei brani, l’abbiamo affidata a Luca Lisi che è un grande per la sua impostazione recitativa, figlio d’arte, eccezionale professionista che ci dà una immensa emozione.
Terminata l’intervista con Lorenzo, ne ho realizzato una breve con Luca, amico di vecchia data di Nuove Edizioni Bohémien.
“Lo spettacolo – ha affermato – riprende chiaramente l’opera verdiana Nedda. La bellezza è che, in chiave musicale, gli EIRENE l’hanno attualizzato, quindi si racconta di una Nedda che sta in mezzo a noi”.
Luca, quanta emozione nel trovarsi dentro il brano?
– L’ emozione è una emozione conosciuta. Devo confessare che sono più emozionato per quello che rappresenta lo spettacolo e la sua storia, per una sorta di celebrazione ventennale che noi festeggiamo.
Un plauso inoltre per la loro partecipazione va’ al Maestro Nadia Russo con il coro e alle danzatrici Butterfly Crew.
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