Recensioni ed Eventi – Nuove Edizioni Bohémien – Aprile 2014
A cura di Giusy Pagano
Si è svolto ieri pomeriggio, 9 Aprile 2014, presso la Libreria Mondadori Diana di Catania, l’incontro con la giornalista e scrittrice acese Maria Cristina Torrisi, autrice del romanzo “Prigioniera”.
All’incontro, oltre al numeroso pubblico, è intervenuto il Prof. Marcello Proietto che ha relazionato sulla tematica del femminicidio , argomento scaturito per l’appunto dall’ultima fatica letteraria della scrittrice.
Il compito di leggere alcuni brani è stato riconfermato all’attore Franco Cannata, Direttore della Compagnia Teatrale “Rosetta Santillo”.
All’incontro, oltre al numeroso pubblico, è intervenuto il Prof. Marcello Proietto che ha relazionato sulla tematica del femminicidio , argomento scaturito per l’appunto dall’ultima fatica letteraria della scrittrice.
Il compito di leggere alcuni brani è stato riconfermato all’attore Franco Cannata, Direttore della Compagnia Teatrale “Rosetta Santillo”.
Un momento culturale quello con Maria Cristina Torrisi che ha riscontrato parecchio interesse fra i partecipanti alla conferenza. Una conferenza che ha portato non soltanto a far conoscere l’opera ma anche a delineare il profilo storico-letterario sapientemente analizzato dal Dott. Marcello Proietto.
Infatti, il Proietto ha iniziato con lo spiegare alcuni dettagli del libro, a cominciare dalla copertina di cui ne ha evidenziato i colori (bordoeaux-nero): due tinte raffiguranti la passione con il sangue versato e il nero della morte. Ancora molto importante -ha spiegato – l’immagine della donna seduta che si specchia, che non guarda tanto la sua immagine riflessa, bensì la sua “anima”.
Infatti, il Proietto ha iniziato con lo spiegare alcuni dettagli del libro, a cominciare dalla copertina di cui ne ha evidenziato i colori (bordoeaux-nero): due tinte raffiguranti la passione con il sangue versato e il nero della morte. Ancora molto importante -ha spiegato – l’immagine della donna seduta che si specchia, che non guarda tanto la sua immagine riflessa, bensì la sua “anima”.
L’INTERVISTA
D. Quanto hai messo di tuo in questo romanzo?
R. Ho messo molto, e ho voluto mettere anche le paure dell’umanità poiché credo che ogni uomo abbia dei timori. E, comunque, prima di iniziare a scrivere questo romanzo, ho programmato la figura principale. In questo caso ho creato una donna fragile ma combattuta (Edga) e a lei ho contrapposto il suo antagonista don Ferdinando, per quella legge del contrasto, che vede i due opposti, il bianco ed il nero, il buono ed il cattivo.
D. Quando hai descritto i luoghi li hai costruiti con la fantasia?
R. (La scrittrice sorride) e risponde: li ho costruiti con la fantasia, ma…abito in un palazzo antico e ciò mi ha aiutato! … Trattandosi di romanzo thriller-psicologico, ho immaginato che tutto ruotasse attorno al mistero e la mia abitazione mi è servita per concretizzare tutto.
D. Qual è il libro al quale sei legata di più?
R. Sono mie creature. Non posso dire di amare l’uno o l’altro…sarebbe come dire che vuoi bene ad un figlio piuttosto che ad un altro. Possiamo piuttosto parlare di similitudine…Credo che l’opera che più mi rispecchia è il mio secondo lavoro: “Oltre la memoria”, (un diario dentro un diario).
D. Come pensi sia possibile trasmettere la propria passione? Cosa ci vuole?
R. Ci vuole solo “Amore”. Se ami ciò che fai e se ci credi veramente potrai insegnare la tua dottrina.
Nel corso della serata sono stati letti alcuni brani tratti dal romanzo “Prigioniera” a cura dell’attore Franco Cannata.
La giornalista e scrittrice Maria Cristina Torrisi è arrivata alla sua sesta fatica letteraria con “Prigioniera”, un romanzo raffinato dove emerge anche il dialogo di coppia. Ha ottenuto vari apprezzamenti non soltanto dal pubblico ma anche dalle istituzioni. Ultimamente ha partecipato a due conferenze trattanti le tematiche della violenza sulle donne e dello stalking, dimostrando come può essere importante l’ informazione attraverso l’arte usata come strumento di cambiamento, di confronto e di evoluzione.
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