Recensioni ed Eventi
A cura di Maria Cristina Torrisi
La Sezione acese della FIDAPA BPW Italia ha voluto festeggiare il 90° anniversario di fondazione fermandosi a considerare “Le donne della Bibbia”.
Il prof Antonino Leotta ha recentemente pubblicato un volume nel quale emerge la producente presenza di una sequenza di donne che si sono distinte tra il popolo di Dio nel cammino della storia della salvezza. L’incontro con l’autore è stata l’occasione giusta per commemorare un anniversario.
Aprendo l’incontro, la Presidente Dott. Carmela Borzì, ha ricordato la figura di Lena Madesin Phillips fondatrice FIDAPA BPW.
Il prof Antonino Leotta ha, quindi, esordito con una breve premessa sulla Bibbia quale superbo “contenitore” di persone che hanno espresso le loro doti e qualità personali in particolari momenti storici: fanciulle, spose, madri, condottiere, giudici, profetesse, regine, eroine, autorevoli testimoni e apostole di Cristo, diacone e grandi animatrici delle prime comunità cristiane.
Dopo una panoramica sulla cultura ebraica e sull’apertura di Genesi, sul genere letterario, i simbolismi e l’incontro con la prima donna Eva, sono state scelte tre donne per approfondirne la personalità: una donna dell’antico testamento ed una del nuovo e, in mezzo, Maria di Nazareth.
Immersa in un quadro storico del periodo dei “Patriarchi”, si è presentata, nella sua bellezza, nella sua generosità e nella ricchezza delle sue doti, Rebecca, futura sposa di Isacco. Emergerà la sua predilezione per favorire il futuro di Giacobbe come continuatore della discendenza di una famiglia che porterà allo sviluppo delle dodici tribù di Israele (già Giacobbe). Interessante il passaggio alla storia di Giacobbe e alla presenza di Lia e Rachele.
Maria di Nazareth, apre il Nuovo Testamento e, con il suo “eccomi” unisce il cielo alla terra, Dio agli uomini. Il Verbo, la “Parola” eterna, increata, si fa carne nel grembo di una ragazza che una infinità di artisti e di poeti ha celebrata e una infinità di credenti, nel corso dei secoli, ha salutato con le stesse parole di Gabriele: “ti saluto, piena di grazia”. E siamo in tanti a chiamarla “madre”.
Gli ossimori della preghiera che Dante ha messo in bocca a Bernardo, hanno riassunto la personalità di Maria:
Vergine Madre, figlia del tuo figlio
Umile ed alta più che creatura
Termine fìsso d’eterno consiglio
Tu sei colei che l’umana natura
Nobilitasti sì, che il suo fattore
Non disdegnò di farsi sua fattura
Nel ventre tuo si raccese l’amore….
Ci siamo fermati a osservare Maria ai piedi della Croce, nel Cenacolo ad accogliere, insieme ai dodici e ai primi discepoli, lo Spirito Santo e a vivere i primi momenti della prima comunità cristiana.
Infine l’incontro con la donna ammalata che viene guarita da Cristo e che lo seguirà per villaggi e città sino al Golgota: Maria di Magdala.
Certamente si lasciò conquistare dal messaggio di Gesù e, soprattutto, dal suo modo di accogliere e di relazionarsi con chi viveva situazioni di sofferenza e di bisogno. Affrontò difficoltà e sacrifici per spostarsi in tutto il territorio e prestare la sua collaborazione.
La vediamo unirsi alla sofferenza di Cristo e della Madre Maria ai piedi della croce.
Ma Maria di Magdala ci la lascerà la sua più grande testimonianza all’alba della resurrezione.
Il Risorto la chiamerà per nome: Maria.
E lei griderà: Rabbuni.
E il “maestro” le darà una missione da compiere e Maria andrà subito ad annunziare: “Ho visto il Signore”.
Nino Leotta ha concluso con un accostamento: Maria di Nazareth ha presentato con immenso amore Gesù ai pastori e ai magi. Maria di Magdala ha annunciato per prima, con l’animo traboccante di gioia: ho visto il Signore risorto.
L’incontro si è concluso con un interessante scambio di idee sull’argomento da parte delle socie FIDAPA e dei presenti.
Social Profiles