AD ACIREALE UN IMPORTANTE CONVEGNO PER CONOSCERE IL PATRIMONIO ARCHITETTONICO

Recensioni ed Eventi – Nuove Edizioni Bohémien – Aprile 2014

A cura di Maria Cristina Torrisi

IMG_2017Un incontro di particolare importanza non soltanto per la conoscenza del nostro patrimonio architettonico ma anche per la rivisitazione della storia. E’ quello che si è svolto questa sera nella Sala Cosentini della Biblioteca Zelantea di Acireale, ospite della quale è stato il Prof. Eugenio Magnano di San Lio, Docente Associato della Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Catania, sede di Siracusa.

Il tema dell’interessante conferenza – organizzata dal Dott. Giuseppe Contarino, Presidente dell’Accademia degli Zelanti e dei Dafnici – è stato “Paolo Amico e Guarrera, un architetto acese del ‘700”.

Chiedendo quali rapporti vi fossero tra Paolo Amico e Guarrera, figura di spicco a quei tempi nella città di Acireale, e Giambattista Vaccarini (in Sicilia intorno al 1730 lavorò per la ricostruzione dell’impianto urbanistico catanese dopo il devastante terremoto del 1693),  il Prof. Magnano di San Lio ha affermato che “vi è un’influenza del Vaccarini (Palermo, 3 febbraio 1702) nel periodo catanese, un’influenza “iniziale” visto la differenza d’età di 21 anni, che vede Paolo Amico più giovane del collega. La testimonianza del contatto tra i due si ha grazie ad un parere da parte del Vaccarini su richiesta dell’amico per stabilire le parcelle su lavori realizzati fuori dal territorio acese”.  Ma più che mettere luce solo sul Vaccarini vi è un altro grande architetto che lavorò più di lui e che ancora oggi vive nell’ombra. Si tratta del Palazzotto, un artista che influenzò maggiormente Paolo Amico e con il quale instaurò un rapporto di scambio culturale. Di certo, a Paolo Amico e Guarrera- così come scrisse il sac. Antonino Calì Sardo in una relazione Accademica del 1836 degli Zelanti di Acireale Scienze Lettere ed Arti- “dobbiamo non pochi edifici sacri e case magnatizie della città, egli inchinava all’ornare del Vanvitelli, e, quel ch’è più difficile, comodamente partiva l’interno della casa”.

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Eppure la curiosità di ogni amante di storia non può che desiderare di saperne qualcosa in più. Così abbiamo chiesto al Dott. Giuseppe Contarino.

L’INTERVISTA