AD ACIREALE PRESENTATA LA FATICA DELL’AVV. MARIO VECCHIO

Recensioni ed Eventi – Nuove Edizioni Bohémien – Maggio 2014

A cura di Maria Cristina Torrisi

Foto di G.P.

DSCF5121Nella sala Conferenze del Credito Siciliano di Acireale, gremita di un pubblico attento ed interessato, è stata presentata ieri, 3 maggio 2014, la seconda fatica letteraria dell’avv. Mario Vecchio “Tratti di storia di Aquilia-Acireale dal XVI al XVIII secolo attraverso la dinastia dei Vecchio” – Il religioso Padre Erasmo Vecchio e il pittore Michele Vecchio.

Alla presenza di autorità politiche intervenute (era presente anche il primo cittadino avv. Nino Garozzo), a curare l’introduzione del pregevole libro il dott. Giuseppe Contarino, Presidente dell’Accademia di Scienze, Lettere e Belle Arti degli Zelanti e dei Dafnici di Acireale.

<<Il libro – ha affermato – è sostanzialmente un’incursione nelle radici della dinastia dei Vecchio. Non si tratta di una ricostruzione sopra le righe infarcita di “gesti epici” (qualvolta inventati) né è un racconto privato, perché i suoi orizzonti si dilatano per intrecciarsi con quelli cittadini>>.

Attraverso un viaggio nel passato, il dott. Vecchio “riesuma” quella storia che sembra essere sopraffatta dalla cronaca ma che invece è immortale, nonostante il trascorrere inesorabile del tempo perché “camminiamo sulle orme degli antenati come essi sulle nostre”. D’altronde, sono i legami affettivi che ci spingono a rispettare il patrimonio dei nostri avi, il cui patrimonio genetico è scritto nel nostro DNA.

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<<L’autore, è riuscito ad indagare a 360° su versanti diversi tra loro ma complementari – ha spiegato il dott. Contarino –  e si è lasciato sedurre da un orizzonte che non conosceva, dentro una storia, quella di Acireale, molto accidentata. Nel suo peregrinare, tra archivi e chiese, ha potuto centrare dei punti importanti: l’effettiva (tanto discussa per la discordanza di pareri) data di nascita dell’artista Michele Vecchio (nipote del grande Pietro Paolo Vasta), grazie al ritrovamento del certificato di nascita; il fotografato di 4 importanti opere del pittore che si trovano nell’archivio dell’Accademia S. Luca di Roma; il contributo critico (tra l’altro esatte osservazioni) sullo stile pittorico del Vecchio; il minuto racconto non soltanto dell’artista ma anche della vita di Padre Erasmo Vecchio (fu Salvatore) oggi in odore di santità; l’individuazione del capostipite dei Vecchio attraverso l’albero genealogico>>.

DSCF5125Dopo l’esaustivo intervento del dott. Contarino, è seguita la lettura di un brano a cura dell’attore professionista Franco Cannata che, con la solita sua eleganza, ha dato tono al contenuto del già prezioso volume.

<<L’opera nasce e cresce attorno a questo interrogativo: “chi erano i miei antenati?” – ha esordito il dott. Saro Bella, cultore di storia locale -. Sono interrogativi che per attecchire hanno bisogno di un terreno adatto. Un tempo i vecchi erano i custodi della memoria, poiché la storia si tramandava in maniera orale di generazione in generazione, e ciò rappresentava un’esigenza di sopravvivenza. Ai nostri giorni la memoria si perde, però, attraverso lo studio della genealogia, è possibile ripercorrere un viaggio nel tempo. Il libro si inserisce proprio in questa metodologia che richiede una ricerca capillare>>.

E’ affascinante così scoprire che l’origine dei Vecchio acesi è quasi certamente spagnola. Vecho Girii (la cui data di nascita dovrebbe essere intorno al 1520) si presuppone sia il capostipite dei Vecchio nel territorio delle Aci, esattamente nel quartiere dell’Annunziata in Aquilia, quartiere in cui, per secoli, si registra il ramo più numeroso dei Vecchio. Un altro ramo sembra essersi spostato nel quartiere di S. Michele. Si tratta del ramo del grande pittore Michele Vecchio e di Padre Erasmo Vecchio, il quale condusse una vita da santo.

CURIOSITA’

A cura di Giusy Pagano

Si è lungamente discusso, nel corso della presentazione del libro dell’avv. Mario Vecchio, dell’illustre pittore Michele Vecchio, nato il 29 marzo 1730 da Ignazio e Anna Maria Vasta e morto il 14 aprile 1799.

Così come riportato dall’avv. Mario Vecchio, il 29 marzo è la data di battesimo (die vigesimo nono) celebrato nella Chiesa di San Michele Arcangelo di Acireale. La data è da identificare con quella di nascita in quanto a quei tempi i battesimi avvenivano lo stesso giorno di nascita (al massimo il giorno successivo). Inoltre, il terzo nome dato al fonte battesimale è Eustachio, molto probabilmente attribuito a Sant’Eustachio vescovo di Napoli del III secolo che viene commemorato proprio il 29 marzo.

Michele Vecchio, che sin da piccolo mostrò di essere portato per la pittura, frequentò la bottega dello zio Pietro Paolo Vasta, importante pittore conosciuto per le sue opere. Fu uno dei giovani più promettenti di tutta Europa ma una serie di eventi negativi non gli diedero la fama che meritava.

“La pittura di Michele Vecchio – così come spiega nel suo prezioso libro l’autore – ha seguito, come spesso accade negli artisti, un’evoluzione nel corso del tempo; il pittore, a seguito degli studi effettuati a Roma, portò in Sicilia l’arte della pittura romana del ‘700, corresse il nudo, modificò i colori fino a giungere ad uno stile elegante facilmente verificabile mettendo a confronto le prime opere con quelle intermedie, mentre quelle finali risentono del fatto che in patria purtroppo si dovette adeguare alle richieste dei committenti, i quali erano abituati alle opere locali che seppur mancavano di eccellenza erano quelle che piacevano”.

Un’altra figura che è emersa nel corso della serata è stata quella di Padre Erasmo Vecchio, alla nascita Salvatore. L’autore del libro, ci spiega che “L’importante testimonianza della vita pura e santa di Padre Erasmo proviene principalmente da Candido Carpinato che fu coetaneo del religioso.

Del frate il Carpinato scrisse: “Non viene si facile trovarsi un uomo che al pari del padre Erasmo Vecchio per Dio avesse lasciato in abbandono i parenti, cambianto (sic) il mondo colla Religione, la religione in un quasi mezzo deserto e questo deserto considerandolo per suo Paradiso, ivi vivere, morendo giornalmente con avanzo notabile nello spirito alle proprie passioni, per eternamente regnare con Cristo nella sua gloria. Fu egli uno tra molti figli che nacquero a Giuseppe ed Antonia di lui moglie, chiamato al Sacro fonte battesimale di Salvatore col nome.