AD ACIREALE IERI UN’ INTERESSANTE CONFERENZA SULLE CONFRATERNITE

Recensioni ed Eventi – Nuove Edizioni Bohémien – Maggio 2014

A cura di Maria Cristina Torrisi

Foto di M.C.T.

10286980_10202449716137482_3673584533667840586_o“Le Confraternite di Aci: ieri e oggi”. E’ il titolo dell’interessante conferenza che si è svolta ieri, 9 Maggio 2014, presso la Cripta del Museo della Basilica di S. Sebastiano. Ad introdurre l’incontro, Don Carmelo Sciuto, responsabile dei Beni culturali ed Artistici della Diocesi di Acireale, il quale ha sottolineato l’importanza di scoprire le origini, le tradizioni e la missione che ancora oggi vedono protagoniste nella Chiesa le Confraternite, queste importanti compagnie di fedeli.

A seguire, la relazione dello storico locale Prof. Saro Bella. <<Le confraternite sono un’istituzione ecclesiastica molto importante – ha affermato – anche dal punto di vista sociale, poiché è proprio con i confratelli che nascono le prime strutture sociali nella Città. Per fare un esempio, la più antica della Confraternita è ad Aci S. Filippo, (metà del XV sec.) già una ricchissima fondazione quando ancora nella Città non vi erano delle strutture pubbliche e civili che potessero assicurare uno scambio, una socialità ma, soprattutto, un disegno di quelle che sono le varie realizzazioni che nei vari casati dovevano aderire. Si tratta della prima cellula in cui la gente si confronta per andare a costruire qualcosa d’importante a livello ecclesiastico, civile, di difesa o anche di progresso del casato>>.

Anche ad Acireale le confraternite sono antiche. Nei secoli, infatti, esse si sono variate sia per numero sia per tipo di attività. Le Confraternite rappresentano la proclamazione della Chiesa dell’Annunziata di Aquilia, l’attuale Cattedrale di Acireale, e sono l’Ospedale di Monserrato ed il Monte di Pietà. Due realtà con una struttura di 4 confrati l’un l’altra aventi dei compiti specifici. Esse assumono delle specializzazioni settoriali interessanti perché l’Ospedale curava gli ammalatati in quella che, all’epoca, era la struttura di S. Venera al Pozzo, gestita dai monaci.

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<<Oltre agli aspetti comunitari – ha inoltre spiegato il Prof. Bella – le confraternite mettono insieme gli scopi sociali. Il monte di Pietà, oltre ad assistere gli ammalati, aveva la funzione di fare piccoli prestiti. Ma vi sono altre due realtà importanti: si tratta di quelle di S. Sebastiano e di S. Pietro>>.

Al prezioso intervento storico, è seguita l’argomentazione di Don Venerando Licciardello, il quale ha affrontato l’aspetto “moderno” della missione che ancora oggi vede impegnate le Confraternite. <<Partiamo dal presupposto che dobbiamo fare delle domande, soprattutto oggi – ha affermato -, in merito al fatto se davvero queste confraternite, partendo dall’antichità, possano assolvere a quello che è il loro ruolo con la “politicità” della società che cambia continuamente. Infatti, qual è il ruolo delle confraternite oggi? Cosa possono fare? E come possono assolvere a quegli statuti da loro previsti? Riprenderò l’omelia di Papa Francesco che lo scorso anno ha fatto in Piazza S. Pietro a tutte le confraternite dove ha dato tre parole chiave. “Missionarietà”, “Evangelizzazione” e “Religiosità”.

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