Per non dimenticare…
A cura di Maria Cristina Torrisi
Avrebbe compiuto 18 anni oggi Laura Russo, la piccola dodicenne uccisa il 21 agosto del 2014 nella sua casa di San Giovanni La Punta dal padre.
Questa sera, nel teatro del Palazzo Recupero Cutore di Aci Bonaccorsi, si è voluto festeggiare il suo compleanno, una tappa significativa per la mamma Giovanna e per quanti hanno nel cuore il ricordo di lei, che ha pagato con la vita la furia omicida del genitore, il quale ha voluto punire la moglie che non voleva riallacciare la loro relazione, interrotta a causa di un tradimento di lui. Un epilogo triste, doloroso, ma che oggi ha fatto pensare a Laura come creatura sempre viva. Da qui l’intento dell’Associazione “Laura vive in me” nata per fare vivere il suo sogno in ciascuno di noi.
Attraverso momenti di grande commozione e grazie all’intervento di moltissimi ospiti che sono riusciti ad osannare questo giorno con il sano spettacolo, è stato possibile parlare del sogno di Lauretta, così come ella stessa aveva scritto nel suo diario: Aiutare i cani ed i gatti maltrattati e abbandonati di tutto il mondo; avere un mondo più pulito, abitare in una casa di montagna e cavalcare 24 ore su 24 in una spiaggia con un cavallo nero dal nome Stella.
Obiettivo dell’Associazione è quello della promozione della persona e dei valori etici, della lotta contro la violenza di genere, dell’aiuto agli animali abbandonati e dell’educazione al sentimento dei giovani nelle scuole.
Ha vinto così “la forza dell’amore”, anche se in dimensioni diverse. Ognuno portando il proprio amorevole contributo per festeggiare Laura ed il suo sogno.
Ad esibirsi artisti talentuosi tra preziosi interventi. Tra gli altri, si ricordano i rappresentanti della Fratres di Aci Bonaccorsi, che hanno intitolato la loro sede a Laura; la mamma Giovanna con la sua commovente lettera alla figlia e Vera Squatrito, madre di Giordana Di Stefano, vittima di femminicidio, uccisa nel 2015 con 48 coltellate.
Testimonianze forti che gridano dolore, giustizia ed esortano a prendere consapevolezza dell’amore malato.
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