ACNE IN PSICOSOMATICA

Salute e Benessere

A cura di Federica Zanca

L’acne è una dermatosi provocata dall’infiammazione dei follicoli piliferi e delle ghiandole sebacee; è spesso causata da situazioni nelle quali si è portati a credere che gli altri non ci vogliano e questo porta, di conseguenza, al rifiuto di se stessi. Ovviamente si tratta di considerazioni personali dettate da una mancanza di autostima le cui cause possono essere diverse.

L’acne giovanile al viso è localizzata soprattutto sulla fronte, sulle guance e sul mento.

Frequente negli adolescenti che dubitano di loro stessi, con bassa autostima, che hanno difficoltà ad integrarsi nel gruppo dei pari, che temono l’altrui giudizio. L’adolescenza è il periodo di transizione tra l’infanzia e il mondo adulto; se alcuni ragazzi rifiutano l’autorità genitoriale, altri faticano molto ad uscire dalla loro sfera di influenza e a tagliare il cosiddetto cordone ombelicale per svariati motivi, pertanto subiscono. Questo li porta ad implodere, a far trasparire un finto sorriso e una finta serenità, in realtà sono sofferenti e il corpo lo manifesta.

Ricordiamoci sempre che “il corpo urla ciò che la bocca tace!”

L’adolescente che soffre di acne può avere la sensazione di non riuscire ad essere se stesso, di dover essere in ogni situazione ciò che i suoi genitori si aspettano da lui, quasi fosse un loro clone in tutto e per tutto; questa maschera che indossa quotidianamente lo fa sentire fragile e inferiore ai suoi coetanei che vede, altresì, molto più indipendenti ed emancipati. Tale sensazione se non correttamente gestita può indurlo a sprofondare ancora di più nel suo problema creando un circolo vizioso dal quale non riesce ad uscire.

Questo tipo di acne, comunque, colpisce anche degli adulti alle prese con la difficoltà di non poter essere se stessi per il timore di non piacere agli altri o di essere respinti qualora non rispondano alle attese delle persone vicine, alle aspettative del proprio entourage, del loro ambiente.

Quindi ci si chiede se si viene rifiutati dal gruppo e messi in ombra per questo sentirsi inadeguati, con la sensazione continua di non poter essere palesemente se stessi per il timore di essere tagliati fuori e messi da parte.

L’acne escoriata al volto lascia invece, segni e cicatrici nel tempo. Ha le stesse cause dell’acne giovanile, ma è determinata da un rifiuto più marcato del proprio Io, della propria persona. Ad esempio, un ragazzo che soffre di questo tipo di acne potrebbe sentirsi inferiore a giovani della sua età che ci sanno fare con le ragazze, mentre lui si sente ancora insicuro, timido e magari è ancora vergine. Disagio, imbarazzo e rifiuto si manifestano sulla pelle del viso.

Mi chiedo se sono meno bello, meno attraente e meno piacente dei miei compagni. Cerco forse di isolarmi dagli altri e di proteggermi da coloro che potrebbero voler abusare di me, tenendoli inconsciamente lontano con la mia acne?

Teniamo presente che le manifestazioni cutanee esprimono sempre una difficoltà di relazione con gli altri, con il mondo esterno; infatti, la pelle è il nostro confine, ciò che delimita il nostro Io interiore da tutto ciò che non ci appartiene, che è localizzato fuori di noi.

L’acne sulla schiena indica una svalutazione della mia persona perché non mi sento sufficientemente sostenuto dagli altri e questo mi porta ad affossare la mia autostima oppure non riesco io a dare agli altri il sostegno che si aspettano. Il sostegno in gioco può essere finanziario, affettivo, accademico o di semplice incoraggiamento da parte dei nostri cari.

Acne sul petto: il torace, il petto è in stretta relazione con lo spazio vitale di ognuno. Mi sto forse rifiutando o mi sottovaluto perché sono timido e non occupo in modo sufficiente e soddisfacente il mio spazio? L’acne in questa zona del corpo potrebbe essere manifestazione di mancanza di respiro, nel senso di sentirsi soffocati da un mondo esterno che noi riteniamo giudicante verso di noi, quasi limitante il nostro respiro, soffocante.

Lo sforzo che  talvolta può apparire immane è proprio quello di far valere, nel rispetto degli altri,la propria persona, con i suoi pregi e difetti, ma comunque essere umano che ha tutto il  diritto di essere ciò che è nella sua natura e nella sua indole, senza temere il giudizio altrui.