Acireale, in mostra le opere di Mara Bartoli

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ARTE

A cura di Francesca Bella

Sarà visitabile fino al 22 giugno presso la galleria Operà – Art Gallery and Events, sita in Corso Savoia n.4, nel cuore del centro storico di Acireale, la mostra personale dell’artista Mara Bartoli. Inaugurata lo scorso 8 giugno, con grande partecipazione da parte del pubblico e alla presenza della stessa Bartoli, la personale accoglie numerose opere realizzate nel corso della sua lunga carriera.

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Catanese, classe 1936, Bartoli inizia la sua attività artistica sin da giovane, con il conseguimento del diploma presso l’Istituto d’Arte e, dal 1955, con la partecipazione a diverse mostre collettive, oltre che personali, in ambito sia nazionale che internazionale. Oltre all’attività di pittrice, Bartoli è stata per lungo tempo docente di Disegno nelle scuole e, in seguito, all’Università Uni3 di Catania. Oggi vive e prosegue il suo lavoro pittorico ad Acicastello.1

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Le opere astratte di Bartoli sono caratterizzate da un uso sapiente e consapevole del colore, che conduce gli spettatori ad immergersi in mondi emozionali completamente diversi. Dalle tele in cui prevalgono colori caldi, che richiamano il magma dell’Etna, a quelle in cui si rendono protagonisti i colori freddi, che rasserenano e portano il respiro e il sapore del mare. Di fronte ai suoi lavori si assiste ad una materializzazione di domande, molte delle quali non hanno risposte. Si ricerca la tela che si sintonizza maggiormente con le nostre inclinazioni e il nostro sentire. C’è chi trova un abbraccio e chi un’inquietudine. Non ci sono regole, ma solo la magia dell’arte che porta l’artista e lo spettatore a condividere la stessa lunghezza d’onda attraverso l’osservazione dell’opera.

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Sono in tanti, negli anni, ad aver scritto delle opere di Mara Bartoli. Giuseppina Radice, critica e storica dell’arte, nonché titolare della Cattedra di Storia dell’Arte Contemporanea presso l’Accademia di Belle Arti di Catania, afferma:

“Il gesto irruente che caratterizza la sua opera non deriva da una volontà polemica nei confronti della forma: è piuttosto un bisogno di rapidità e tempestività che è diventato nel tempo la capacità di superare il dualismo tra ideazione ed esecuzione, così come avviene nelle culture orientali che escludono una discontinuità tra i due momenti: il segno o la sostanza pittorica nascono – improvvisamente – dopo una profonda e lunga meditazione. Questo è a mio parere il progetto di Mara Bartoli. Ecco: il colore denso di materia-che-cerca-materia non ha alcuna velleità intellettualistica di negare la realtà ma la assorbe, la fagocita, se ne compenetra, la fa sua mantenendone ed esternandone l’essenza. Mi vien da pensare a Paul Klee che si dichiarava astratto con ricordi: a me sembra che nella pittura di Mara Bartoli ci sia non solo il ricordo ma il senso più profondo della natura nella cui forza ella si identifica. L’anima, appunto”.2

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Se Radice fa riferimento al celebre pittore svizzero Paul Klee, tra gli esponenti più importanti dell’astrattismo durante il primo Novecento, L. Pansa scrive, invece:

“La tecnica mista è condotta in maniera del tutto personale sorretta da una notevole esperienza. E’ una elaborazione a base di olii, smalti opachi o trasparenti applicati su supporti vari, tra i quali il metallo. Gli accostamenti cromatici sono piacevolmente intonati formando spaziosi mosaici in figurazioni evidenziati senza pentimenti. In ogni suo quadro si nota un affondo generato dalla pura sensibilità e responsabilità che induce a pensare a orizzonti densi di determinazioni incisive, di vicende vissute affidate alla rappresentazione in senso di completa liberazione espressionistica”. 3

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All’interno della personale è possibile ammirare opere realizzate sia su tela che su juta. A proposito della scelta dei supporti utilizzati da Bartoli per i suoi lavori, la gallerista Sonia Zampini dichiara:

” […] i lavori su juta possono definirsi come una sintesi di quel processo conoscitivo, più vasto e più strutturato, proprio dei lavori su tela. Su di un materiale che rispetto a molti altri meglio si lega ad una condizione umana e dunque ad una istanza di vita, così come la juta, Mara vi depone le ragioni del colore. La natura non è qui evocata per poi essere rivissuta, come nelle tele, ma, al contrario, è prelevata nei suoi dettagli cromatici, nelle sue espressioni nascoste ed appare frammento assoluto di un dire che si compie nello spazio minimo del suo apparire”.4

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Questa mostra è un’opportunità per aprire una porta che conduce all’esplorazione dell’orizzonte creativo dell’artista catanese, ancora oggi pienamente impegnata nel suo lavoro di ricerca ed espressione pittorica.

1 Cfr., Brochure mostra Le opere di Mara Bartoli

2 Cit., Radice G., Catania, 16 ottobre 2010, Catalogo Mara Bartoli, p. 10.

3 Cit., biografia | Marabartoli (marabartolisite.wixsite.com) 

4 Cit., Catalogo Mara Bartoli, p. 20.

Fonti bibliografiche:

– Brochure mostra Le opere di Mara Bartoli

Catalogo Mara Bartoli

biografia | Marabartoli (marabartolisite.wixsite.com)