RECENSIONI ED EVENTI
A cura di Giusy Pagano
Intervista di Giusy Pagano
Foto di Laura Iannino
Ho avuto modo di presentare un incontro culturale, svoltosi lo scorso 19 Maggio, presso la sala stampa del Comune di Acireale, nato in occasione della presentazione del libro “L’altro furto della Gioconda” di Giovanni Gaudio, edito dalla casa editrice Scatole Parlanti.
L’evento è stato organizzato dalla dott.ssa Palmina Fraschilla, vice Sindaco. A presentare l’autore e interagire con lui è stato il prof. Silvestro Livolsi.
Conosciamo l’autore.
Giovanni Gaudio è nato a Troina (EN) nel 1962, dove vive e lavora. Laureato in Cinema, è sceneggiatore, regista e documentarista. È socio fondatore, segretario generale e membro effettivo del C.d.A. della fondazione Leonardo da Vinci.
(La Genesi. Intervista a Giovanni Gaudio).
L’INTERVISTA di Giusy Pagano
“Tutto è nato nel periodo di pandemia – ha affermato l’autore-, a seguito di una riunione online con il C.d.A. della Fondazione Leonardo da Vinci, di cui io sono socio fondatore e segretario generale. Mi dissero: <<non sarebbe il caso che su Leonardo da Vinci, sulla Gioconda, mettessimo in piedi un’opera teatrale?>>. Per me era una cosa normalissima, una scommessa, direi, con me stesso. Ed ho scritto queste pagine teatrali. L’ opera poi si è evoluta e adesso è sotto forma di libro. Questo percorso di studio e di ricerca, partendo dagli articoli pubblicati dai giornali dell’epoca fino ai nostri giorni sul furto della Gioconda, mi ha permesso di conoscere studiosi e comunque persone di vario titolo, che coltivano interesse attorno a Leonardo e in particolare attorno alla sua opera più famosa e discussa: la Gioconda”.
Il romanzo, non solo è un racconto diverso da quanto conosciuto su uno storico furto d’arte, ma è anche uno spaccato della condizione degli emigranti italiani nella capitale francese agli inizi del secolo scorso e poi, cosa non indifferente, è frutto della creatività siciliana, nutrita dal mito e dal sole della nostra Isola e dall’ombra e dal fuoco della nostra amata Etna.
LA TRAMA.
Michele e Vincenzo sono due fratelli originari della Val Veddasca, vicino a Varese e al confine con la Svizzera; il padre è un maresciallo della finanza, la madre gestisce un’osteria. Nella piccola valle non ci sono né lavoro né futuro, ed è proprio per questo che i due decidono di partire per la Francia, accettando un lavoro a Louvre come corniciai. La vita a Parigi non è semplice, ma i due fratelli riescono a destreggiarsi abbastanza bene tra incontri amorosi, amicizie e serate canore, fino a che un personaggio alquanto ambiguo, un sedicente marchese, commissiona loro il furto della Gioconda. Una volta portato a termine il crimine, però il marchese scompare e i fratelli si ritrovano soli con l’opera più famosa del mondo, col rischio di essere scoperti da un momento all’altro e senza sapere come disfarsene.
Proprio l’enigma e l’ambiguità del sorriso hanno reso la Gioconda il quadro più famoso del mondo e l’autore è riuscito a scrivere sia un’opera teatrale che un libro un avvincente giallo sul più famoso furto d’arte del ‘900, in “L’altro furto della Gioconda”.
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