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A cura di Maria Cristina Torrisi
Una testimonianza forte che ha denunciato la violenza bruta e puntato l’attenzione sull’impegno della comunità di Sant’Egidio per abolire la pena capitale negli Stati di tutto il mondo. È stato questo il tema affrontato ieri sera nell’incontro che si è svolto nella sala “La sera dei miracoli” della chiesa San Raffaele Arcangelo di Acireale.
A dare testimonianza della violenza bruta, Gary Drinkard, l’ex condannato a morte in USA, oggi testimone della campagna Città per la vita, città contro la pena di morte.
Il rettore del San Raffaele Arcangelo, Don Orazio Barbarino, ha affermato: “L’incontro di questa sera è occasione preziosa e irripetibile di presentare e di donare alla città di Acireale uno spazio aperto a tutti: credenti e non credenti, praticanti e non. Il salone, denominato “La sera dei miracoli”, è stato pensato come spazio di cittadinanza, luogo dell’anima”.
Don Orazio Barbarino e Walter Cerreti, della comunità di Sant’Egidio, sono riusciti a scavare in profondità per far comparire che “per essere contro la pena di morte bisogna far parte degli uomini liberi che scelgono di impegnarsi sempre a favore della vita. Sono necessari i luoghi dell’anima senza i quali si vivrebbe in un deserto”.
L’evento, organizzato dalla città di Acireale con la comunità di Sant’Egidio e la comunità ‘Tra i tempi” è stato realizzato per rendere memoria alla giornata internazionale contro la pena di morte, così come spiegato dalla moderatrice Giuliana Russo della comunità di Sant’Egidio.
“Ogni 30 Novembre – ha infatti affermato -, da più di trent’anni, la comunità di Sant’Egidio celebra la giornata internazionale contro la pena di morte, istituita simbolicamente nella data in cui avvenne la prima abolizione della pena capitale, proprio per opera di uno stato italiano, il Gran Ducato di Toscana. In occasione di tale ricorrenza, numerosi sono gli incontri e le tavole rotonde che vengono organizzate in tutto il mondo, in cui testimoni della violenza bruta dei bracci della morte accendono la speranza mediante la loro memoria viva”.
A tal proposito, le parole del testimone sono entrate nel cuore del pubblico intervenuto.
GARY DRINKARD, che era stato condannato alla pena capitale e per ben cinque anni tenuto nel braccio della morte, ha raccontato la sua storia. Se non fossero intervenuti gli altri avvocati, diversi da quelli dati per ufficio, anche lui sarebbe morto. Una testimonianza toccante, resa tale anche grazie alla traduzione di Sofia Conti. E, tra i momenti di grande emozione, anche quello dedicato alla memoria di amiche ed amici della comunità di Santo Egidio deceduti.
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