RECENSIONI ED EVENTI
A cura di Francesca Bella
Si è svolta giovedì 23 maggio, presso la Sala Stampa del Comune di Acireale, la presentazione del libro Spes Triumphi di Padre Berckus Duverly Goma, edito da GAEditori.
Organizzata dal Circolo Bohémien, vetrina della citata rivista culturale, con il patrocinio del Comune di Acireale, Assessorato alla cultura, la serata ha visto la presenza di Maria Cristina Torrisi, giornalista e scrittrice, editore e direttore della Rivista di Arte e Cultura Nuove Edizioni Bohémien; di Antonello La Piana, direttore della casa editrice GAEditori, e di Fulvio Moltisanti, parroco della parrocchia SS. Redentore di Modica.
Dopo l’ iniziale intervento del consigliere comunale Paolo Monaco, che ha ricordato l’importanza di dar vita a iniziative che possano avvicinare i giovani alla cultura, la presentazione è entrata nel vivo con le parole di don Fulvio, che ha regalato al pubblico una riflessione sul concetto di speranza, nel contesto della “società dello scarto” contemporanea.
In un tempo difficile, caratterizzato da disuguaglianze, povertà e solitudine, la speranza costituisce «la capacità di proiettare la vita verso il futuro» e «ci vincola a connetterci con la realtà». La speranza è nel cuore ma anche negli occhi, nella disposizione d’animo e nello sguardo con cui ci approcciamo alla vita, con i problemi e le fragilità.
L’editore La Piana ha ricordato, invece, l’importanza dell’azione, perché «la speranza non è nulla se si sta fermi ad aspettare». La speranza, oggetto anche di un suo articolo pubblicato sul mensile «Brevis» e intitolato “Speranza, una luce nei tempi oscuri”, è strettamente connessa all’atto del credere in qualcosa e alla difesa della bellezza e dell’amore sincero.
Maria Cristina Torrisi, dopo una breve riflessione sulla definizione della parola speranza, ha intervistato l’autore in merito alla genesi del libro.
Padre Berckus Duverly Goma, di origini congolesi, oggi Segretario e Consigliere Priorale dell’Istituto San Vincenzo Martire, ha spiegato che
il suo testo nasce dalla necessità di lasciare una traccia importante nel cammino dei fedeli, in attesa,
fra l’altro, del Giubileo del 2025 “Pellegrini di Speranza”.
L’obiettivo dell’autore non è quello di dare una chiave assoluta per allenarci alla speranza, ma quello di spingere il lettore a difendere e proteggere la speranza, affinché non ci venga rubata. La speranza nasce nell’uomo quando si ha una dimensione di conoscenza personale tale da poter esercitare il proprio potere decisionale, attualmente messo in crisi da innovazioni tecnologiche che stanno entrando capillarmente nelle nostre vite, come l’intelligenza artificiale.
La serata, che ha visto un’interessata partecipazione da parte del pubblico in sala, si è conclusa con i saluti dell’Assessore alla Cultura di Acireale Enzo Di Mauro.
Il libro di Padre Berckus Duverly Goma si apre con un’interessante prefazione del Cardinale Robert Sarah, dal 2021 prefetto emerito della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. Qui viene scritto a chiare lettere che «tutti abbiamo bisogno di un supplemento di speranza»1, rinnovando, così, l’invito a rendere la speranza come parte integrante della nostra vita.
Il Cardinale, poi, afferma: Il presente testo attraverso un’approfondita e rigorosa analisi, studio e ricerca, introduce il lettore a riscoprire questa meravigliosa virtù teologale. […] Perchè la virtù teologale della speranza deve essere visibile, vissuta, trovare un dove, un luogo: altrimenti è illusione e retorica! […] Il problema non è definire la speranza, ma viverla. Certo, possiamo dire che la speranza è «un’attiva lotta contro la disperazione» (G. Marcel), è «la capacità di un’attività intensa ma non ancora spesa» (E. Fromm), ma soprattutto è ciò che consente all’uomo di camminare sulla strada della vita, di essere uomo: non si può vivere senza sperare! 2
Segue l’introduzione a cura del Monsignore Giulio Cerchietti, che fa riferimento all’enciclica di Papa Benedetto XVI “Spe salvi”, punto di riferimento importante per l’autore, Monaco Benedettino Silvestrino. Questa enciclica «tratta il tema che la fede dà la speranza della Vita eterna con Dio, ma ci conforta e sostiene anche nella vita terrena in questo mondo. […] Senza la speranza che Dio che è Amore dà all’uomo, l’uomo stesso non può vivere bene». 3
Il testo, corredato da un’ampia bibliografia, si conclude con delle parole che guardano alla quotidianità, al futuro e piene di umanità: Anche se il filo della nostra speranza è sottile e sfilacciato e i nostri sogni e le nostre aspettative sono svaniti, non è troppo tardi per noi! Dobbiamo tenerci stretti qualcosa di più forte e di più grande dei nostri delusi sogni, a qualcosa che è aldilà di ciò che è visibile ai nostri occhi. […]
La speranza rimarrà viva quando sceglieremo di aggrapparci all’Eterno con entrambe le mani perché la Sua speranza ci sostiene anche quando le nostre vite sono alterate, il nostro “normale” è infranto e le nostre aspettative non vengono soddisfatte. 4
L’autore ha, inoltre, pubblicato con GAEditore altri libri: Bellum gratiae
(2021), Ius et Veritas e Il diritto monastico (2018) e Veritas Sicut Ius
(2019).
1 Cit., Berckus Duverly Goma,
Spes Triumphi,
GAEditore, Agira, 2024, p. 7.
2 Cit., Ivi, p. 9.
3 Cit., Ivi, p. 11.
4 Cit., Ivi, p. 159.
Fonti bibliografiche:
– BERCKUS DUVERLY GOMA,
Spes Triumphi,
GAEditore, Agira, 2024.
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