Recensioni ed Eventi
A cura di Redazione Bohémien
Nelle sapienti e sicure mani del Sestetto Stradivari, formato da prime parti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, domenica 8 agosto ore 21, si inaugura la tredicesima edizione del Villa Pennisi in Musica che, dopo l’anteprima svolta nei luoghi più simbolici della città di Acireale, si sposta nell’incantevole cornice dei giardini di Villa Pennisi ed in particolare nella ReS (Resonant String shell), manufatto temporaneo in legno per l’amplificazione musicale costruito dagli studenti dell’Arch Lab 2021.
Il programma di serata prevede l’esecuzione di due capolavori della letteratura musicale cameristica: il Sestetto n. 1 in si bemolle maggiore per archi, op. 18, prima grande partitura da camera di Brahms e Souvenir de Florence, op. 70 Sestetto per archi in re maggiore di Cajkovskij, opera con chiare reminiscenze del lirismo italiano ma allo stesso tempo con un netto stile di fabbrica russo, specie nei suoi accenti vivaci e popolareschi. Il Sestetto Stradivari, composto da David Romano, che è anche il Direttore Artistico del Festival Villa Pennisi in Musica, Ruggiero Sfregola, Raffaele Mallozzi, David Bursack, Diego Romano e Sara Gentile, formatosi nel 2001 tra le fila dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, è uno degli ensemble cameristici più apprezzati del panorama internazionale grazie ad un’intensa attività concertistica, che l’ha portato ad esibirsi in alcune delle sale più prestigiose del mondo (Germania, America Latina, Cina, Spagna, Uruguay) e di una fortuna attività discografica che nel 2015 l’ha visto collocarsi nella shortlisted dei finalisti ai Grammy Award.
Grande attesa per il concerto di lunedì 9 agosto ore 21 nei giardini di Villa Pennisi che vedrà salire sul palco della Res un “habitué” del festival del calibro di Beatrice Rana che, reduce dai successi internazionali delle ultime settimane e in attesa di presentare al mondo il suo ultimo lavoro discografico dedicato a Chopin (Warner Classic), sarà impegnata, insieme a Andrea Obiso, “enfant prodige” palermitano, classe ‘94 e dal 2020 primo violino di spalla dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, nell’omaggio a Igor Stravinskij, in occasione del cinquantesimo dalla scomparsa, con l’esecuzione del Divertimento da “Il bacio della fata”, tra i suoi balletti più celebri.
Sempre Beatrice Rana sarà impegnata, insieme al pianista Massimo Spada, nell’esecuzione di Prelude a l’apres-midi d’un faune, opera impressionista di Debussy nella versione trascritta per pianoforte a 4 mani di Ravel e della Rapsodie espagnol sempre di Ravel. A completare il mosaico sarà il Trio Elegiaco n.1 in sol minore di Rachmaninov eseguito da David Romano (violino), Alessio Pianelli (violoncello) e Massimo Spada (pianoforte). Il 10 agosto, il pianista Mario Montore e il violinista Andrea Obiso, giovane concertista dal respiro internazionale e primo violino dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, saranno i protagonisti del concerto dedicato a Beethoven, Schubert e Brahms. Mercoledì 11 agosto, l’ensemble composto da Alessandro Carbonare, Mario Montore, David Romano e Diego Romano, sarà protagonista di “nessuna nota superflua”, con un programma interamente dedicato alle architetture musicali di Brahms. Giovedì 12 agosto sarà la volta de “L’ospite B”, pantomima per tre attori e quartetto d’archi. Si tratta di un “esperimento” performativo volto a un dialogo senza parole tra due opere: Atto senza parole II”, di Samuel Beckett, e “Music for the Lodger”, di Ezio Bosso.
La produzione, realizzata da Villa Pennisi in Musica e la compagnia teatrale “I Pesci”, vedrà sul palco i musicisti David Romano, Ruggiero Sregola, Raffaele Mallozzi e Diego Romano, e gli attori Mario De Masi, Alessandro Gioia, Fiorenzo Madonna. Inoltre, il disegno luci è affidato a Samuele Stirano.
All’evento sarà presente Tommaso Bosso che riceverà una targa dal Comune di Acireale, città di cui suo zio Ezio era cittadino onorario. Il concerto conclusivo del Festival, venerdì 13 agosto, sarà un omaggio al genio di Astor Piazzolla, con Mario Montore, David Romano e Diego Romano, in occasione del centenario della nascita del compositore argentino, ripercorrendo la sua lunga carriera artistica attraverso l’esecuzione di alcune delle sue pagine più rappresentative ed intime.
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