Per non dimenticare…
A cura di Maria Cristina Torrisi
“70° Anniversario del suffragio femminile in Italia”. Questo il tema dell’interessante conferenza svoltasi nei giorni scorsi presso la sala Expò del Comune di Pedara.
L’evento ha rappresentato un significativo momento di memoria, in cui, attraverso esperienze a confronto, sono state ripercorse le tappe che nel secondo dopoguerra hanno visto riconosciuto alle donne il diritto al voto.
Intervenuti l’assessore Marina Consoli, il sindaco Antonio Fallica, l’insegnante ed educatrice Giusi Lo Bianco, lo storico Salvo De Luca e la maestra Tina Motta che ha ricordato i suoi anni di gioventù, buona parte dei quali passati in politica da attivista. A moderare Tommaso Pezzino che, durante la conferenza, ha anche proiettato delle slides ed alcuni spezzoni del film “Suffragette” del 2015 che descrive un spaccato della realtà inglese negli anni di lotta delle donne al fine di ottenere diritti che oggi diamo per scontati.
Volendo ripercorrere una memoria che riconsegna dignità e pari opportunità all’universo femminile, di notevole importanza le testimonianze dei pedaresi Carmelina Zappalà (nel ’46 aveva 25 anni) e Giuseppe Di Stefano più anziano di due anni.
Ancora vividi i loro ricordi: “Quando per la prima volta anche a Pedara le donne furono chiamate alle urne era il 1946 ed in quell’anno si andò a votare due volte: la prima per scegliere tra monarchia e repubblica, come nel resto d’Italia, e la seconda il 10 novembre con le prime elezioni amministrative libere dopo il regime fascista”.
A Pedara l’adesione femminile al voto fu al di sopra di ogni previsione: non ci si svegliò tutto d’un tratto, vi era infatti un sottobosco fatto di incontri e scambi di idee grazie a realtà come l’Azione Cattolica Femminile attiva già nel primo dopoguerra. Fu dunque un periodo di grandi fermenti, in una scena di eguaglianza probabilmente fino a quel momento sconosciuta. Il voto alle donne, infatti, rappresenta la seconda conquista vera e propria per il sesso femminile, dopo la partecipazione alla vita pubblica.
Social Profiles