A GIARRE INCONTRO CULTURALE CON IL PROF. LUCIO PAOLO ALFONSO

Recensioni ed Eventi – Nuove Edizioni Bohémien – Maggio 2014

A cura di Maria Cristina Torrisi

Foto e Video di M.C.T.

IMG_2267“Profilo d’Autore” è il piacevole incontro culturale con lo scrittore e poeta Lucio Paolo Alfonso svoltosi ieri, 28 Maggio 2014, presso la Sala “Rosario Romeo” del Palazzo delle Culture di Giarre.

L’evento, che ha registrato un grande consenso di pubblico, è stato organizzato dal Comune di Giarre, dalla Società Giarrese di Storia Patria e Cultura e dalla Fidapa di Giarre-Riposto.

A dare il benvenuto il Vice sindaco Salvo Patanè il quale ha detto dell’autore che “è uomo di grande tenacia poiché capace di spaziare e di evitare sedimentazioni.”

<<Si può mettere in evidenza un profilo particolare – ha dichiarato il Patanè -: la curiosità intellettuale, unico modo per sentirsi contemporanei, poiché lì sta la vera sapienza ed il futuro>>.

E’ seguita poi la puntuale introduzione del prof. Nicolò Mineo, il quale ha ricordato il programma del prossimo anno che annovererà diversi appuntamenti culturali.

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Mariarosa Tedesco, Presidente della Fidapa di Giarre-Riposto, si è soffermata su un capitolo particolare del romanzo del Prof. Alfonso, in cui si denuncia il disagio adolescenziale della giovane Elena nel mondo scolastico degli anni ’70. <<Un tema di grande attualità>>, ha ribadito la Tedesco.

L’incontro culturale si è suddiviso in due momenti: nel primo è stato possibile conoscere la silloge “I tempi della sete”, Ed. Portaparole, Roma 2013, inquietante odissea dello spirito, presentato dalla Prof.ssa Marinella Fiume; nel secondo il romanzo “Contesa”, Aracne Editrice 2014, esplorante gli oscuri labirinti dell’animo sensuale e tormentato del giovane architetto Giovanni Spuches, libro presentato dalla Prof.ssa Anna Castiglione Garozzo.

<<I tempi della sete – ha affermato Marinella Fiume – riguardano 70 poesie che possono leggersi in realtà come un lungo poemetto, poiché capitoli che si snodano nel corso della stessa raccolta. La parola chiave è la sete, l’arsura anche di sapere, di carpire sogni e ubriacarsi di questi affinché l’utopia si possa realizzare. E’ la poesia di desideri inappagati, è il desiderio d’amore, un amore che, però, porterà ad un grande senso di solitudine perché sterile. Nel poemetto aleggia il senso della fine imminente – ha continuato la relatrice -, il dolore e l’oblio>>.

E’ evidente di come l’autore condivida questo destino nonostante vi sia la ricerca della salvezza, dell’approdo. Egli cerca di misurarsi con i poeti del passato al di là di ogni dimensione spazio-tempo. Il lirismo descrittivo, che diventa originalità, crea un linguaggio poetico nuovo poiché coniato di “nuovi termini”. In tal modo, il passaggio è semplice: dall’autobiografia poetica degli euforici anni del ’68 alla calma disincantata.

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<<Leggere è prima di tutto estrarre da un testo delle briciole di senso e parole chiave disseminate che ci consentono d’impossessarci di un libro. Si coglie così la sua coerente organizzazione sintattica e di stile>>. Ha esordito con queste parole la Prof.ssa Anna Castiglione Garozzo nella sua presentazione.

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<<In diciassette capitoli – ha affermato – con una centralità nell’ottavo che è più vasto, l’autore delinea la storia di un personaggio protagonista che, sin dal primo capitolo, irrompe sulla scena senza una particolare meta. Egli cerca il dato ultimo, il dato finale, la comprensione di se stesso e della Città alla quale anela fondersi. Il personaggio descritto sta dunque viaggiando dentro se stesso e non può che far emergere una figura che si dibatte tra istanze antitetiche, trovandosi a combattere tra istinto e ragione. Attraverso il viaggio della psiche, infatti, il protagonista è destinato alla ricerca della personale guarigione dell’anima>>.

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