
ARTE
A cura di Francesca Bella
Dopo il vernissage del 7 marzo, sarà possibile visitare fino al 18 marzo presso Fil Rouge Project, galleria d’arte, casa d’aste e hub culturale, sita a Catania in via Firenze n. 229 B/C, la mostra “Parole dipinte. Robografie di Santi Spartà” dell’artista Santi Spartà.
Santi Spartà, siciliano, laureato in fisica, propone opere, da lui chiamate robografie, che coniugano poesia e intelligenza artificiale. I suoi lavori artistici nascono da poesie, scritte dallo stesso Spartà, che poi suggerisce ai programmi di intelligenza artificiale affinché questi possano creare dei quadri che siano in linea con il contenuto delle suddette poesie. La parola si fa, dunque, immagine, con un processo di trasformazione operato attraverso la tecnologia.
In tal senso, molto interessanti appaiono gli alti riferimenti letterari presenti all’interno del testo di presentazione della mostra rispetto alla relazione fra pittura e poesia:
Nell’interpretazione di Plutarco, «Simonide definisce la pittura una poesia silenziosa e la poesia una pittura che parla, giacché le azioni che il pittore mostra mentre si producono, le parole le riferiscono e le descrivono quando si siano prodotte». Ancor più pregnante Orazio, nella sua esemplare sinteticità: «Ut pictura poësis». Che in una traduzione indegna dell’originale suonerebbe più o meno «Come nella pittura così nella poesia».1
Le opere in mostra vedono come protagoniste principali figure femminili, rappresentate con i colori che richiamano l’Etna: il rosso, il nero e il bianco. Donne dalla sensualità eterea, con tratti del viso estremamente delicati e raffinati. Donne stilisticamente un po’ somiglianti fra loro ma, senza dubbio, al contempo tutte diverse, uniche e ciascuna con la propria personalità.
Vi è, inoltre, una piccola sezione della mostra dedicata a delle opere legate al tema della nostalgia, poiché raccontano dei paesaggi da cui ci si deve allontanare e in cui si vorrebbe ritornare.
Questa personale affronta una tematica di grande interesse nel mondo contemporaneo, ovvero il rapporto fra arte e tecnologia di altissimo livello, quale è oggi l’intelligenza artificiale generativa. Sebbene, infatti, queste opere siano frutto di un lavoro non classico e manuale ma di programmi di intelligenza artificiale, non mancano certamente di armonia, senso del bello e di un’aura poetica.
L’esposizione apre dunque a delle riflessioni rispetto a possibilità di creazione artistica innovative, lontane da quelle tradizionali a cui tutti, sin dai tempi della scuola, siamo stati abituati. La genesi delle opere non è quindi immediata, ma mediata dalla risposta dei programmi di AI utilizzati ai prompt, ovvero ai comandi, dati dall’artista. Una mostra che invita il pubblico spettatore a guardare al presente e al futuro, con occhi curiosi e sensibili alla bellezza.
1 Cit., Testo di presentazione della mostra “Parole dipinte”.
Fonti:
– Testo di presentazione della mo
stra “Parole dipinte”
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