A Catania la mostra “I miti dell’arte contemporanea”

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ARTE

A cura di Francesca Bella

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Sarà aperta al pubblico fino al 31 maggio 2025 presso la Fondazione Puglisi Cosentino nella sede di Palazzo Valle, sita nel centro storico di Catania in via Vittorio Emanuele n. 122, la mostra “I miti dell’arte contemporanea”. L’esposizione, inaugurata lo scorso 1 novembre, è curata dallo storico dell’arte Francesco Poli e dal già presidente del Centro Italiano delle Arti e la Cultura di Torino Vincenzo Sanfo.

Gli artisti e le artiste in mostra sono: Marina Abramović, Ai Weiwei, El Anatsui, Giovanni Anselmo, John Armleder, Alighiero Boetti, Ugo Carrega, Sandro Chia, Jago, Jan Jedlička, Jeff Koons, Sol LeWitt, Ma Han, Luigi Mainolfi, Mario Merz, Jonathan Monk, Nika Neelova, Giulio Paolini, Tancredi Parmeggiani, Giuseppe Penone, Lamberto Pignotti, Vettor Pisani, Michelangelo Pistoletto, Franco Politano, Mimmo Rotella, Mauro Staccioli, David Tremlett, Peter Wuetrich, Gilberto Zorio, Song YonGping, Zhang Hongmei, Xiao Lu, Zhang Zhaohong.

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L’esposizione, inaugurata a vent’anni dalla costituzione della Fondazione Puglisi Cosentino, si sviluppa all’interno del secondo e del terzo piano del celebre palazzo barocco catanese. In particolare, al piano nobile si trovano opere legate al movimento dell’Arte Povera e a quello minimalista, mentre al piano superiore è possibile ammirare i lavori della poesia visiva e della pittura degli anni Ottanta.

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Molto interessante, inoltre, la sezione dedicata all’arte cinese contemporanea. Secondo quanto afferma il curatore Vincenzo Sanfo, «in pochi decenni, il mercato dell’arte cinese è prepotentemente diventato il secondo, a livello mondiale, ed è in procinto di superare anche questo traguardo».1 E ancora, prosegue Sanfo: È evidente che tocca a noi cercare di capire, e conoscere, una realtà che sta pian piano dilagando nel mondo e che ci costringerà a imparare e a frequentare aspetti non solo economici e sociali, ma anche culturali e artistici sino a ieri del tutto sconosciuti. Un miliardo e mezzo di persone deve per forza essere in grado di produrre qualcosa di autoctono, qualcosa che trascende da quanto noi diamo per scontato, un qualcosa in grado di stupirci e creare nuove prospettive, anche al nostro vecchio mondo. Nel campo dell’arte è chiaro che è in atto una rivoluzione, una rilettura della storia, un tempo eurocentrica e poi americanocentrica e, oggi, sempre più spostata a Oriente in virtù della legge dei grandi numeri. […] È un itinerario multidisciplinare, attento a documentare la ricchezza delle componenti espressive di un paese che ha superato, in circa vent’anni, secoli di isolamento ma che continua a privilegiare e a preservare comunque anche la calligrafia e la pittura a inchiostro, considerati un bene storico e sociale, oltre che artistico.2

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L’arte contemporanea è un enorme contenitore che accoglie al suo interno un insieme di sensibilità, necessità e punti di vista. Tende la mano ad anime diverse, a gusti eterogenei e per molti costituisce una superficie su cui specchiarsi per riconoscersi e ritrovare la propria autenticità. È un mosaico in cui ogni tassello ha un suo peso specifico e gioca, così, un ruolo importante nel contesto artistico attuale.

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In questa esposizione vi è la possibilità di apprezzare tutte le sfumature di un’epoca, quella della contemporaneità per l’appunto, che si presenta tanto interessante quanto complessa. Chi è fortemente attratto da questa tipologia di espressione artistica, si sentirà a casa e avrà modo di avvicinarsi ad opere importanti, molto conosciute, alcune delle quali hanno riempito i manuali scolastici di storia dell’arte.

1 Cit., Sanfo Vincenzo, CINA, il nuovo MITO dell’arte contemporanea.
2 Cit, ibidem.

Fonti bibliografiche:
– Comunicato stampa
– Poli Francesco, I miti dell’arte contemporanea.
– Sanfo Vincenzo, CINA, il nuovo MITO dell’arte contemporanea.