LE ODI DI LUDOVICO ANASTASI. E sia propedeutico il cielo Stellato

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LE ODI

A cura di Ludovico Anastasi

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E sia propedeutico il cielo
Stellato
Al serafico sonno e non al
Suo incubo.
Vorrei la Cattedra dove il
Perdono
Non diventi vano o il ruffiano
Buon viso a cattivo gioco.
Insopportabile peso del giogo
Umano.
Venga la Stella Cometa. Che dia
Luce
In questo buio di disastro e sfacelo.
Lieta conduca alla capanna.
Agli Angeli in coro. Sia centro del
Mondo
Nell’ ora buia di guerra e mistero.
Ma io non lo trovo, io non lo vedo.
Non sapevo ci fosse una luce al
Centro
Del mondo nell’ ora di strazi e di
Pianto.
Betlemme sta proprio lì al centro
Del mondo.
E offesi nel Corpo, trucidati, a
Migliaia i bimbi muoiono.
17 dicembre 2024
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La genesi del nuovo
Giorno
Sta nella voglia di un
Bacio
Della mia Musa.
Desiderio
Recondito che dentro
Mi naviga.
17 dicembre 2024
[18/12/2024, 01:35] Ludovico Anastasi: E mi impegnai in alte
Fasi circolanti, forti e
Misteriose.
Studiai gli accadimenti
Del caso o del fato.
(Fate voi).
E non fu divertente
Farlo.
Certi accadimenti vanno
Rilevati nei dettagli. Nei
Dintorni
Degli strazi. E i fatti oscuri
Vanno occultati.
Decenza e decoro sui fatti
Intimi.
Noli me tangere o greggi mie
Belanti.
Nulla mi tocca. E mi dispiace.
Stanotte
Ho altro/altra a cui pensare.
18 dicembre 2024

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 Il compulsivo correre dei
Giorni verso fine stabilita.
No, non parlo di guerra
( Forse anche di quella).
La nascita, l’ esaltata
Giovinezza. E poi la farsa.
Regia occulta di chissà Chi,
Di chissà che Cosa. E non
Bastano cento vite per farne
Una.
18 dicembre 2024

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Inginocchiati a Dio e ora
Al Super-Io,
Greggi miei belanti
Zuccherosi e dolci di latte
E miele,
La terra dei promessi e
Degli Eletti
Ora addomesticate pure i
Benpensanti
E finiamola con vino e
Tarallucci.
18 dicembre 2024

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E per onestà intellettuale
Sono esiziale alle mie
Poesie.
Funesto ne decreto la
Fine.
Sono melense e stanche,
Ripetitive.
Ho scritto per millenni,
Notte e giorno,
Nei soggiorni del più o
Del meno,
E di cose grandi!
Ora gli interiori sondaggi
Dicono che nulla posso in
Grande.
E il cuore tace.
19 dicembre 2024

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Smentisco tutto e
Riprendo,
Nonostante il cuore
Ammalorato e
Stanco.
C’è un dolce tepore
Nel sonno.
Un caldo coraggio.
Domani, al risveglio,
Mi attende un’ altro
Ancoraggio,
Un’ altro spiraglio di
Luce.
Un’ altro tassello da
Aggiungere al sogno.
Ma se mi illudo
Dammi un sostegno.
Sia di quiete il nuovo
Imbrunire.
19 dicembre 2024

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E aspirando al Totale mi
Perdo.
In Verità in Verità mi
Dico
Che proprio nell’ Assoluto
Sta il relativo.
Se devo arretrare di un passo
Da ciò che penso,
Sia allora immediato il
Resoconto.
19 dicembre 2024

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Ieri sera mi sono aperto al
Mondo.
Felicità intrapresa con
Compagni di vecchia data.
Immensa, assoluta amicizia
In armonia.
Il tentativo serpentare della
Acrimonia
Non ha fatto strada. C’è
Sempre tanto di miseria
Umana
Che spesso tende la sua
Trappola.
Golpe miseramente fallito,
E tanto basta.
20 dicembre 2024

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La corteggiata speranza di
Epocale svolta verso la
Pace
Eterna è di rappresaglia su
Ciò che resta ancora nella
Luce
E l’ eterna lotta al suo contrario.
L’ etichetta con la quale
Sculettiamo nella vita come
Poeti, Maestri e Santi e
Nulla
Sappiamo su ciò che lasciamo e
Su ciò che ci spetta.
20 dicembre 2024

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L’ annunciata metamorfosi
Si avvera con vento di
Burrasca.
Alle prime ombre il freddo
Artiglio della sera.
Non ricordo se è ancora
Tempo di novena.
Fisiologico appassire della
Memoria.
E non si sta mica bene nelle
Defaillance
Dell’ età raggiunta.
Si mastica a malapena ciò
Che rimane nell’ avanzo della
Vita.
20 dicembre 2024